ISRAELE – Hezbollah parla di tregua mentre attacca Haifa

L’offensiva israeliana via terra nel sud del Libano si intensifica. Una quarta divisione di Tsahal si è unita alla missione per eliminare la minaccia di Hezbollah dall’area di confine. Per preparare il terreno, nelle ultime 24 ore l’esercito ha dichiarato diverse comunità della Galilea occidentale come «zone militari chiuse». Molte di queste località erano già state evacuate, ma ora vige un vero e proprio divieto di accesso ai civili fino a nuovo ordine. Una scelta dovuta al timore di attacchi nell’area da parte dei terroristi libanesi. Attacchi che in ogni caso non cessano in altre zone del paese. Ancora una volta è stata l’area di Haifa ad essere bersagliata dai razzi di Hezbollah. Oltre 100 sono stati sparati in due raffiche distinte, causando danni ad abitazioni e strade. Alcune persone hanno riportato ferite lievi e sono state curate negli ospedali locali. Alla popolazione le autorità chiedono di seguire le direttive e di mantenere la calma. Secondo il ministro della Difesa Yoav Gallant, Hezbollah è in stato confusionale. «È un’organizzazione senza leader: Hassan Nasrallah è stato eliminato e probabilmente anche il suo sostituto. Questo ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c’è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca», ha dichiarato Gallant, confermando una notizia già da giorni in circolazione: anche Hashem Safieddine, successore di Nasrallah, è stato ucciso negli attacchi dell’aviazione israeliana su Beirut. «Le azioni che stiamo intraprendendo sono osservate in tutto il Medio Oriente. Quando il fumo in Libano si diraderà, in Iran si renderanno conto di aver perso il loro bene più prezioso: Hezbollah», ha aggiunto Gallant. Il gruppo terroristico risponde, cercando di cambiare la narrazione. Intervenendo in un video, Naim Qassem, a lungo numero due di Nasrallah, ha sostenuto che «il nemico mente sulle nostre capacità e sulle perdite che dice di infliggerci. Stiamo bene e siamo capaci di rispondere».
Dopo una lunga serie di minacce, riporta l’emittente Kan, Qassem ha però sostenuto «il processo politico» condotto dal presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri, per arrivare un cessate il fuoco.