16 OTTOBRE – La storia di Carolina Milani, unica vittima non ebrea della razzia
Polgar: La ricorderemo anche in sukkah. Le altre iniziative

Avrebbe potuto salvarsi, perché non ebrea. Ma non lo fece, per restare accanto alla donna che assisteva e insieme alla quale fu arrestata il 16 ottobre 1943: Enrichetta De Angeli. Lei, sì, ebrea. Della storia di Carolina Milani, dal fermo per mano nazifascista fino all’assassinio ad Auschwitz-Birkenau, si sapeva finora molto poco. Un nome e un cognome, niente di più. A ridosso dell’anniversario del rastrellamento degli ebrei romani, l’associazione Progetto Memoria ha annunciato di aver colmato alcuni vuoti biografici «grazie ai contatti intercorsi tra il nostro presidente, Lello Dell’Ariccia, e alcune pronipoti della signora Milani». L’occasione per parlarne sarà la dodicesima edizione dell’evento “Ricordiamo insieme” a cura dell’omonima associazione, in programma il pomeriggio di martedì 15 ottobre a Palazzo Salviati, l’ex collegio militare di via della Lungara dove furono imprigionati gli oltre mille ebrei romani catturati poche ore prima. Qui, dopo vari interventi e testimonianze, proprio Dell’Ariccia parlerà della «scelta di Carolina».
Testimone della persecuzione nazifascista e colonna di Progetto Memoria, Gianni Polgar annuncia a Pagine Ebraiche che un nuovo omaggio a Milani si svolgerà nei giorni successivi in un contesto ebraico, sotto la Sukkah allestita nel giardino della sinagoga per la festa delle capanne. «È importante dare forza a questa memoria, ricordare questo atto di coraggio», sottolinea Polgar. Milani era nata nel 1881 a Scarperia, in provincia di Firenze. Oltre alle pronipoti della donna, è prevista la presenza di una rappresentanza istituzionale del Comune toscano.
Prima dell’incontro a Palazzo Salviati ci sarà un momento di riflessione in piazza San Pietro e da qui muoveranno i partecipanti in direzione di quella sede, in quella che è nota come la marcia dei «mille passi».

Le altre iniziative

Sempre per l’anniversario della razzia, domenica 13 mattina è in programma una camminata silenziosa per le strade del quartiere ebraico, organizzata da alcuni esponenti della Comunità, con il ricordo di ciascuno dei rastrellati e deportati. Degli oltre mille ebrei romani razziati il 16 ottobre, soltanto 16 fecero ritorno e tra loro una sola donna, Settimia Spizzichino. Farà memoria di ciò anche l’ormai tradizionale evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Comunità ebraica, martedì 15 ottobre alle 19.45, a Largo 16 ottobre 1943. Tra gli oratori annunciati il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il rabbino capo Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica Victor Fadlun.
Due le iniziative proposte dalla Fondazione Museo della Shoah: il 13 e il 14 ottobre alle 21 andrà in scena al Teatro Palladium lo spettacolo teatrale Razzia, scritto dallo storico Amedeo Osti Guerrazzi con la regia di Fabio Ferrari. Mentre il 15 ottobre, dalle 10.30 alle 18, si terrà al Goethe Institut un convegno storico su “I percorsi della Shoah italiana”. Un viaggio, si annuncia, «tra le pieghe nascoste della memoria, per continuare a svelare ciò che la storia ancora non ha detto». Un altro convegno si svolgerà al Nuovo Teatro Ateneo la mattina del 16 ottobre, promosso dall’Università La Sapienza con il coordinamento della professoressa Serena Di Nepi. Apriranno la conferenza, intitolata “L’applicazione delle leggi razziali nella Regia Università La Sapienza” e al via alle 11, i saluti della rettrice Antonella Polimeni e di Mario Venezia, il presidente della Fondazione Museo della Shoah. Al termine dell’incontro saranno presentati dei podcast a cura delle studentesse e degli studenti del corso di studi Editoria e scrittura e del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. Del tema tratta anche il libro Il Nemico Numero Uno. La retata del 16 ottobre 1943 e la sua memoria nell’Italia repubblicana (ed. Viella), a cura degli storici Yael Calò, Lia Toaff e Luciano Zani. Il saggio sarà presentato martedì 15 alle 19.30 al Museo ebraico cittadino.

a.s.

(Nell’immagine: una passata commemorazione a Palazzo Salviati)