ISRAELE – Un Kippur sotto stretta sorveglianza
«Abbiamo ricevuto una segnalazione di danni all’avamposto UNIFIL nell’area di Nakura. L’incidente è oggetto di indagine e se ne stanno esaminando i dettagli», ha dichiarato ai media israeliani un portavoce militare di Tsahal. In 48 ore è il secondo caso in cui la missione Onu nel sud del Libano è rimasta coinvolta negli scontri tra Israele e i terroristi di Hezbollah. Secondo le ricostruzioni dell’agenzia Reuters, due membri del personale Unifil di nazionalità cingalese sono rimasti feriti. La torretta di osservazione in cui si trovavano sarebbe stata colpita da fuoco israeliano.
Il fuoco di Hezbollah sul nord d’Israele intanto ha causato nuove vittime: un lavoratore thailandese è stato ucciso mentre si trovava nel kibbutz Yiron, a meno di un chilometro dal confine con il Libano. Nelle stesse ore i terroristi
libanesi hanno sparato 25 missili contro l’area della città di Acri. I missili, ha reso noto Tsahal, stati tutti intercettati.
Alla vigilia di Yom Kippur il paese si prepara a una solennità diversa dalle altre. L’allerta è alta: le sinagoghe delle principali città e delle aree considerate sensibili saranno sorvegliate da guardie armate durante la festa. Inoltre dal comando centrale è arrivato l’ordine di predisporre un telefono ad hoc per le chiamate d’emergenza.
Secondo i funzionari della sicurezza, riporta ynet, l’Iran sta cercando istigare la violenza in Cisgiordania e provocare da qui attacchi terroristici contro Israele. Tra le aree dove sono stati intensificati i controlli, c’è Gerusalemme. In particolare la zona del Muro Occidentale, dove ieri decine di migliaia di fedeli si sono recate per pregare (nell’immagine). Alla tradizionale intonazione delle Selichot, le poesie penitenziali, quest’anno si sono unite le preghiere per la liberazione degli ostaggi, per la salvaguardia dei soldati e per la guarigione dei feriti.