SHIRIM – Elegia (Leonard Cohen)
Elegia
Non cercarlo
negli algidi ruscelli di montagna:
sono troppo freddi per qualunque dio;
e non esplorare i fiumi rabbiosi
in cerca di brandelli del suo morbido corpo
non rivoltare i sassi sulla spiaggia in cerca del suo sangue;
ma nel caldo oceano salato
egli discende attraverso falesie
di lenta verde acqua
e i pesci colorati che vi sono sospesi
baciano il suo corpo percosso dalla neve
e costruiscono i loro nidi segreti
nel suo fluttuante sudario.
Proponiamo per Shirim una splendida lirica di Leonard Cohen (1934-2016) nella traduzione in italiano a cura di Giancarlo De Cataldo e Damiano Abeni.
Algidi ruscelli montani, fiumi rabbiosi.
Là dove la natura abbia svelato il suo corpo di creatura vivente; per ogni angolo ove un dì si trascinò, indurito pel travaglio degl’inverni, l’esser nostro, sfinito, dilaniato di feroci aneliti abortiti nelle ruvide estati. Per le aeree pianure fumose, nell’erba tenace del fossato serpeggia, mesto, l’inumano lamento. Forte ulula, inascoltato, nelle albe atroci prive di misericordia.
E va per gli autunni sgraziati, interrogante, cercando riparo, languente di volto in volto. Arboree vie forano a tratti il buio della notte.
Dolci, mistiche acque indovina il poeta gentile. Colonie fluttuanti di creature senza vita.
Che il principio sia fine e poi principio.
Ogni voce trema, ogni voce spera.
Shirim è a cura di Mariateresa Amabile, poetessa e docente di Diritti Antichi all’Università di Salerno