CASALE MONFERRATO – L’ultimo saluto a Ottolenghi
Disegni: Contributo alla Comunità attivo e innovativo
Il funerale di Salvatore Giorgio Ottolenghi è stato celebrato durante la settimana della festa ebraica delle Capanne (Sukkot) e di conseguenza non sono state pronunciate orazioni funebri. Un’intera città si è comunque stretta in un commosso abbraccio alla Comunità ebraica di Casale Monferrato in occasione dell’ultimo saluto al suo presidente emerito, scomparso nella giornata di venerdì all’età di 101 anni. Dei quali 62 consecutivi trascorsi alla guida della Comunità, dal 1958 al 2020.
Un’eredità viva, sottolinea il vicepresidente Ucei Giulio Disegni in un messaggio alla famiglia, ricordando il contributo «attivo, intelligente e in molti casi innovativo» dato da Ottolenghi a una comunità che, pur piccola, «è ricchissima di salde tradizioni» e «ha saputo attraversare uno dei secoli più difficili per la storia ebraica, quasi con leggerezza, e con la consapevolezza continua di trasmettere valori importanti, di cultura, di tradizioni, di convivenza civile, di tolleranza, di libertà». Indelebile tra gli altri il progetto di restauro della sinagoga, che dopo la guerra versava in condizioni difficili. Da allora, spiega Disegni, «Giorgio non si è mai fermato, nel cercare di potenziare in tutti i modi possibili la sua Comunità, nel far conoscere quel gioiello al mondo, nel farlo rivivere nelle principali festività ebraiche, nel non far smettere mai il suo “compito” principale, per cui la sinagoga era nata cinque secoli fa, ossia lo svolgimento delle funzioni rituali, nel valorizzarla e raccontarla come strumento di cultura, di dialogo e di conoscenza».
(Foto d’archivio: Giorgio Salvatore Ottolenghi z.l e il suo successore Elio Carmi z.l, scomparso all’inizio del 2024)