ROMA – Presentato l’ultimo libro di Fiamma Nirenstein
Roccella: onda di antisemitismo è feroce

Un morbo dilaga nel mondo occidentale: il wokismo, l’odio di sé. Proiettato, in questo frangente, verso Israele. È la lettura comune dei relatori intervenuti alla presentazione romana del nuovo libro di Fiamma Nirenstein, La guerra antisemita contro l’Occidente, scritto per l’editore Giubilei Regnani insieme a Nicoletta Tiliacos. Accanto all’autrice hanno raccolto l’invito a parlarne alla Casina dei Vallati lo storico Ernesto Galli della Loggia, il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il giornalista Francesco Verderami.
In apertura c’è stato però un saluto in più rispetto a quelli previsti di Fondazione Museo della Shoah e Comunità ebraica. «Sono qui per un’antica amicizia nei confronti di Israele, che ho sviluppato sin da quando ero bambina», ha affermato la ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella. «Ricordo già allora le paure che vivevo nel mio ambiente ogni volta che si scatenava un attacco contro Israele», ha proseguito Roccella, dicendosi rammaricata per «l’onda di solidarietà» ben presto affievolitasi dopo il 7 ottobre. Al contrario, «si è sollevata un’onda feroce e incredibile di antisemitismo: un’ingiustizia che mi è anche difficile spiegare». È un antisemitismo che a volte si cela «anche dietro la legittima critica politica», ha dichiarato la vicepresidente della Comunità ebraica Antonella Di Castro. Mentre il padrone di casa, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, ha fatto tra gli altri un esempio eclatante: l’impossibilità, per Liliana Segre, di sfilare sul red carpet della Festa del Cinema di Roma per «motivi di sicurezza». Spazio poi ai relatori e alle loro considerazioni sul libro. «È in atto una guerra antisemita contro l’Occidente. Peccato che l’Occidente non se ne sia accorto», ha esordito Galli della Loggia, soffermandosi sull’indebolimento «del rapporto vitale» tra ebrei e cristiani come fonte di problemi e incomprensioni. «Non ci dobbiamo disarmare. Non dobbiamo farlo neanche dal punto di vista intellettuale e neanche nella conoscenza della storia e dell’impegno politico», ha affermato Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri e ambasciatore d’Italia in Israele. Per Verderami, «la malafede si insinua nell’ignoranza» e per combatterla «bisogna salvaguardare le nostre origini e tradizioni, trasferendole alle future generazioni: i giovani di oggi non sanno, non sentono, non capiscono». L’autrice, nel suo intervento conclusivo, si è concentrata sulla linea anti-israeliana delle principali organizzazioni internazionali. Il loro, ha sostenuto, «è un attacco contro le democrazie liberali». E quello contro Israele è solo il primo e più evidente. Per annientare Israele, ha proseguito Nirenstein, «il mondo islamico le ha provate tutte: il comunismo, il nazismo, le primavere arabe; l’Iran ha oggi compreso di avere una risorsa fantastica di coagulazione, estendendosi oltre il mondo sciita».

a.s.