LIBRI – Presentato il libro di Nizza sul 7 ottobre
Yuval Bitton: Uccisione Sinwar può essere la svolta

«Dal 7 ottobre non ho fatto altro che chiedermi: mi devo pentire di quello che ho fatto? La risposta è no, perché ho svolto il mio dovere».
È una domanda che Yuval Bitton difficilmente smetterà comunque di porsi, anche perché quella scelta l’ha “pagata” con l’uccisione del nipote Tamir nel kibbutz Nir Oz. Però «noi israeliani ed ebrei non siamo motivati né da odio né da vendetta: noi sappiamo ciò che è giusto per il nostro popolo».
Sala gremita allo Spazio Mastai dell’agenzia Adnkronos per la presentazione del libro di Sharon Nizza 7 Ottobre 2023. Israele, il giorno più lungo (ed. La Repubblica). Il dottore israeliano che nel 2004 ha salvato la vita a Yahya Sinwar, diagnosticandogli un ascesso al cervello quando scontava in carcere i suoi quattro ergastoli, sedeva tra gli altri al fianco dell’autrice. Quello dedicato alla sua storia è d’altronde uno dei capitoli più significativi. Si intitola “Ti devo la vita”, come le parole che il futuro leader di Hamas disse allora al suo salvatore.
Secondo Bitton, «l’eliminazione di Sinwar equivale all’eliminazione stessa di Hamas, perché Hamas è oggi un’altra cosa rispetto a quando lui era ancora in vita». Per la prima volta dal 7 ottobre, ha aggiunto il medico con slancio ottimistico, «abbiamo l’opportunità di portare un cambiamento nella Striscia di Gaza e liberare gli ostaggi; Sinwar era l’ostacolo a qualunque accordo». Accanto a Nizza sedeva anche Maurizio Molinari, che da direttore di Repubblica le ha commissionato il testo. L’idea iniziale dell’autrice era di puntare l’attenzione su 6, 7 e 8 ottobre. Ma si è poi convinta che servisse un lavoro di indagine e racconto solo sul 7 affinché, come ha detto Molinari, «nessuno, un giorno, possa dire che non è stato».
Nel corso della serata sono stati affrontati vari temi, tra geopolitica di largo respiro e situazione interna. Nizza si è soffermata in particolare sulla componente araba del paese. «Si tratta di un mondo sempre in bilico tra israelianizzazione e palestinizzazione», ha detto. Anche se oggi «il trend è verso l’israelianizzazione», perché la comunità araba «capisce che avrebbe molto da perdere» se la situazione fosse diversa da quella attuale. Gli equilibri dentro Israele per il momento reggono, ha fatto capire Nizza. «Anche in quella polveriera che è Gerusalemme».