NAPOLI – Catacombe ebraiche, un convegno per fare ordine

Fornire un quadro dettagliato dello stato dell’arte delle catacombe ebraiche a partire da Venosa, e poi a Roma, Malta, la Sicilia e la Sardegna. È il primo obiettivo, spiega Giancarlo Lacerenza, della due giorni di convegno internazionale “Catacombe ebraiche in Italia. Ricerca, esperienze e metodologie”, organizzato all’Università L’Orientale di Napoli. Un’occasione di confronto parte del Prin 2022 (progetto di rilevante interesse nazionale) Venusia Judaica di cui Lacerenza è coordinatore.
Esperti e studiosi presenteranno in tre sessioni i risultati delle loro ricerche. «C’è molta confusione su questo argomento. Si sa poco o nulla su come le catacombe sono articolate, sullo sviluppo esatto in orizzontale, in verticale. Sono note da decenni, ma sono ancora sostanzialmente inedite, quindi il nostro lavoro serve a mettere dei punti fermi sulla conoscenza anche soltanto degli spazi dei materiali», spiega Lacerenza. Al momento non si svolgono scavi, ma sono in corso attività diagnostiche per l’identificazione e la mappatura dei diversi siti. A Sant’Antioco, nella Sardegna meridionale, sono stati ad esempio «trovati nuovi settori delle catacombe. Durante il convegno saranno presentate per la prima volta, mostrando le fotografie delle iscrizioni e degli oggetti rinvenuti».
Ogni sito, sottolinea il direttore del Prin Venusia Judaica, ha una gestione indipendente e non esiste un coordinamento unitario per la ricerca sulle catacombe ebraiche. Il convegno offre dunque la possibilità di far dialogare questi diversi percorsi di studio. «Le difficoltà sono molte. Spesso è persino difficile entrare in questi luoghi», afferma Lacerenza.
Al termine del progetto, previsto tra due anni, sarà pubblicata una documentazione analitica dettagliata dei risultati ottenuti.