PITIGLIANO – L’ambasciatore di Israele a casa di Elena Servi

Leader religiosi, diplomatici e intellettuali hanno preso parte a Pitigliano (GR), nota anche come la “Piccola Gerusalemme”, al convegno Le Porte del Mediterraneo. Pellegrinaggi di popoli promosso dalla diocesi locale e con un’attenzione speciale rivolta al Medio Oriente. Con l’occasione del convegno il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno, il neo ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Yaron Sideman e il delegato al dialogo della diocesi don Marco Monari si sono recati in visita da Elena Servi, 94 anni, l’ultima ebrea di Pitigliano, presidente e anima dell’associazione La Piccola Gerusalemme che da quasi trent’anni opera per salvaguardare la memoria storica e il retaggio ebraico del borgo toscano, che divenne già nel Cinquecento primo luogo di rifugio di numerosi profughi ebrei in fuga dai territori della Chiesa dopo la promulgazione della bolla “Cum nimis absurdum”. Un retaggio che “vive” nei luoghi, a partire dall’antica sinagoga e dal forno delle azzime.
La visita arriva pochi giorni dopo un’infelice vicenda, denunciata su queste pagine dal consigliere della Comunità ebraica livornese Gadi Polacco: l’annullamento di un laboratorio pensato per la Festa delle Capanne (Sukkot) per «evitare fraintendimenti che potrebbero distorcere le intenzioni originali di un’iniziativa concepita esclusivamente per il suo valore storico e culturale» (così si leggeva sulla pagina Facebook del Comune). Al riguardo Polacco si era chiesto «quali fraintendimenti possano distorcere il significato di un laboratorio dedicato a una festività biblica, inclusa quindi nel cosiddetto Antico Testamento fatto proprio anche dalla cristianità». Assai arduo capirlo, aggiungeva, «se non ricorrendo a una lettura politica, emergente dall’imbarazzato e imbarazzante testo, timorosa di rischiare di apparire non del tutto aderente al vento che spira nell’ambito politico pregiudizialmente ostile a Israele». Il caso è stato poi al centro di varie interlocuzioni tra l’amministrazione comunale, l’Ucei e la Comunità ebraica, propiziate dallo stesso Polacco. In questo ambito, racconta oggi quest’ultimo, il sindaco Giovanni Gentili «ha sottolineato come non vi fosse alcuna intenzione censoria da parte del Comune e che, nel rispetto delle varie opinioni, vanno distinti e tenuti separati aspetti politici e aspetti culturali e/o religiosi», distinzione già evocata in un suo precedente intervento per il Giorno della Memoria di quest’anno. Il sindaco, conclude Polacco, ha anche rilevato come la «comunicazione uscita non fosse efficace nel rendere la realtà delle cose».

a.s.