ISRAELE – Iron Beam, uno scudo laser contro i nemici

Iron Dome, scrive il giornalista dell’Economist Anshel Pfeffer, «è molto più di un semplice sistema di difesa missilistica di Israele. È il sinonimo del contributo israeliano all’alleanza occidentale: la tecnologia, la potenza di fuoco, il know-how e la condivisione di informazioni» sono tutti elementi della Cupola di Ferro. Uno strumento fondamentale nell’attuale guerra contro Hamas e Hezbollah, a cui presto potrebbe essere affiancato un nuovo e innovativo sistema di difesa: Iron Beam o, in ebraico, Magen Or (Scudo di Luce), che utilizza il laser per intercettare missili, droni e proiettili. Per accelerare il suo sviluppo, il ministero della Difesa israeliano ha siglato di recente con Rafael e Elbit, tra le più importanti aziende del settore militare, un contratto da 530 milioni di dollari. per rendere operativo il sistema tra un anno.
Iron Beam non sostituirà Iron Dome o gli altri sistemi di difesa aerea, ma servirà a integrarli e completarli, abbattendo le minacce più piccole, in particolare i droni usati da Hezbollah e Iran per attaccare Israele. «Non ci saranno esplosioni come nei film di Guerre Stellari», spiega il sito economico Globes. «Il raggio laser riscalda le aree sensibili dei razzi o dei droni, finché non si disintegrano e si schiantano al suolo. Il tutto può richiedere diversi secondi». Globes spiega qual è l’elemento più rivoluzionario di Iron Beam: il costo. «Ogni intercettore Iron Dome costa circa dai 30 ai 50mila dollari. L’intercettazione laser costa principalmente l’elettricità necessaria per creare il raggio, circa 2 dollari a colpo, secondo quanto dichiarato da Naftali Bennett quando era primo ministro. Si tratta di un enorme risparmio economico». Il capo di Rafael Yuval Steinitz ha parlato di un costo di 5 dollari per intercettazione.
Altro elemento importante è la significativa riduzione di frammenti che cadono dopo l’intercettazione di droni o razzi, aggiunge Udi Etzion, analista del sito israeliano Walla. «Anche i missili usati per intercettare possono diventare pericolosi una volta esplosi contro il bersaglio, lo abbiamo già visto in questi mesi». L’assenza poi di rumore nell’utilizzo di Iron Beam, prosegue Etzion, aiuterà «ad alleviare la tensione della popolazione civile».
L’intercettazione laser presenta però anche svantaggi. Il primo dei quali è che il tempo nuvoloso, la foschia e la nebbia ne limitano l’attività. «Un altro svantaggio del laser è che l’atmosfera ne assorbe circa il 30-40%», quindi a distanze di 5-8 km la sua efficacia diminuisce, spiega a Globes Yehoshua Kalisky, ricercatore dell’Institute for National Security Studies (Inss). «Un altro difetto è che il raggio funziona sulla base del riscaldamento del bersaglio, il che richiede di soffermarsi su di esso tra i 3 e 7 secondi». Inoltre, oggi l’Iron Beam non è in grado di affrontare più di un missile o drone alla volta, per cui non rappresenta uno scudo completo in caso di raffiche intenso. Per questo, è per la sua capacità di intervenire a corto raggio, Iron Beam integrerà Iron Dome ma non lo sostituirà.