ISRAELE – Sette persone uccise da razzi di Hezbollah
Metulla è la città più settentrionale d’Israele. Nella definizione del suo sindaco, David Azulai, è «un’enclave circondata a nord, a est e a ovest dal Libano». La sua posizione l’ha resa uno degli obiettivi di Hezbollah in questi mesi. Ed è accaduto anche oggi quando un agricoltore israeliano assieme a cinque suoi dipendenti, lavoratori stranieri, si sono avvicinati a un frutteto per verificarne le condizioni. Alle 11.37 ora locale le sirene antimissile hanno dato l’allarme, ma i sei non sono riusciti a correre al riparo. In cinque sono stati uccisi dall’esplosione di un missile, uno è ferito gravemente ed è stato ricoverato in un ospedale di Haifa. Uno degli attacchi più gravi nell’area dall’inizio del conflitto. Dall’8 ottobre la città è completamente deserta, ma qui i razzi e missili anticarro dei terroristi continuano a cadere. Appena qualcuno si avvicina all’area diventa un bersaglio. Due vittime anche nelle vicinanze di Kiryat Ata, nella regione di Haifa. Missili sparati da Hezbollah hanno ucciso una donna sulla sessantina e un uomo di circa trent’anni, riporta la stampa israeliana citando il Magen David Adom, il servizio nazionale di emergenza pre-ospedaliera d’Israele. Una terza persona è stata trasportata in ospedale con ferite lievi. Le due vittime farebbero parte della stessa famiglia e sarebbero originarie della città araba di Shfar’am.
Nata nel 1896 grazie a un investimento del barone Edmond James de Rothschild, Metulla è sempre stata una comunità agricola. Attorno ci sono diverse coltivazione, ormai abbandonate da mesi a causa della guerra. Tutti i suoi circa duemila abitanti sono stati evacuati, assieme a decine di migliaia di residenti del nord. La cittadina ha subito molti danni, con case e strade distrutte da droni e missili. Secondo il sindaco Azulai, anche finita la guerra, Metulla non sarà più come prima. «Almeno il 30 per cento dei nostri concittadini non tornerà», ha dichiarato ai media israeliani.