SPORT – La leggenda della boxe torna in Israele
C’è ancora dibattito, tra gli addetti ai lavori, se sia stato il pugile più forte della sua generazione. Per molti la risposta è sì. Ma qualcuno tra i “puristi” ancora storce il naso: non tutte le cinquanta vittorie su cinquanta incontri disputati sono state ottenute con rivali degni del suo spessore. Dal suo canto il diretto interessato non sembra avere dubbi e più volte ha rivendicato: «Sono stato il migliore di sempre».
Noto anche come Pretty Boy e Money Mayweather, il 47enne Floyd Mayweather Jr. appare ancora in perfetta forma. Di recente, per la gioia dei suoi fan, è tornato sul ring per un incontro di esibizione in Messico. Chissà che in futuro non possa ripetersi anche in Israele, paese che la leggenda Usa della boxe ha definito «la mia casa lontano da casa» e dove è in visita in questi giorni. La sua seconda dopo il 7 ottobre.
Mayweather Jr. ha sempre esplicitato la sua vicinanza allo Stato ebraico nella lotta al terrorismo islamico, mettendosi anche a capo di alcuni progetti di solidarietà per le vittime degli attacchi e per gli sfollati. Nelle scorse ore si è recato al Kotel, il Muro Occidentale, ha sostato in una scuola religiosa ebraica (Yeshiva) e ha incontrato alcuni soldati israeliani feriti in guerra. «Le azioni parlano più delle parole e sono qui per dimostrarlo in ogni modo possibile», ha dichiarato al suo arrivo in Israele. Anche attraverso la campagna “Floyd for Israel” lanciata dopo il 7 ottobre, che gli è valsa il riconoscimento “Champion of Israel” conferitogli lo scorso dicembre dall’American Friends of Magen David Adom (AFMDA).