ISRAELE – Bilancio 2025, il sì del governo

Il primo via libera al bilancio 2025 d’Israele è arrivato. Il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu lo ha approvato con il voto favorevole di 23 ministri e sette contrari. Ora il provvedimento per 150 miliardi di euro sbarcherà alla Knesset che lo dovrà approvare entro il 31 marzo. Senza il sì della maggioranza parlamentare, la Knesset sarà sciolta e il paese dovrà tornare alle urne.
«La nostra sicurezza dipende anche dall’economia. Non possiamo avere un esercito forte se non abbiamo modo di finanziarlo», ha affermato Netanyahu. «Non c’è economia senza dei limiti. Se dai a una parte, purtroppo devi togliere da un’altra», ha aggiunto il premier. Un riferimento ad alcuni tagli previsti nel piano proposto dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Secondo Haaretz la proposta di bilancio 2025 «è la più austera dai giorni bui del 2002-2003, quando infuriava la seconda intifada e Israele era in una profonda recessione. Per coprire il divario tra le entrate e le spese previste, il Tesoro ha dovuto trovare 40 miliardi di shekel (9,8 miliardi di euro) attraverso aumenti di tasse e tagli alla spesa».
Smotrich ha spiegato che «nell’ultimo anno di guerra, la nostra politica inequivocabile è stata ‘l’economia è mobilitata per la sicurezza’. Sono convinto che la sicurezza, che arriverà con l’aiuto di Dio dopo la vittoria, ci farà tornare a un’economia con rendimenti fantastici e con molti, molti anni di crescita a venire». Il ministro ha descritto il bilancio come «complesso», aggiungendo che i tagli sono distribuiti equamente in modo che «nessuno si senta crollare il mondo addosso».
I leader dell’opposizione Yair Lapid e Benny Gantz hanno criticato il governo per il bilancio proposto. Secondo Lapid si tratta di un provvedimento «sconsiderato» che aumenterà la spesa annua delle famiglie israeliane di 20mila shekel (quasi 5mila euro).