MEMORIA – Un monumento in ricordo di Franco Cesana
Franco Cesana era ancora un bambino quando cadde in combattimento per liberare l’Italia dal nazifascismo. Il 14 settembre del 1944 la sua giovanissima vita fu spezzata in località Picciniera di Gombola, nel modenese. Sei giorni dopo avrebbe compiuto 13 anni. Negli scorsi giorni, davanti alla scala in cui pallottole tedesche lo assassinarono, è stato svelato un monumento che ricorda il coraggio e il sacrificio del più giovane partigiano d’Italia morto in guerra. Da alcune settimane si era arruolato nella Brigata Scarabelli della 2ª divisione Modena Montagna.
Cacciato da scuola dopo la promulgazione delle leggi razziste, il giovanissimo Cesana aveva taciuto ai compagni di lotta la sua identità ebraica. Una precauzione per non impensierire ulteriormente la madre, ha ricordato in un messaggio inviato al comitato locale dell’Anpi Ziva Fischer, cugina di Cesana, con cui condivise «momenti difficili ma anche spensierati» quando Franco trascorse un periodo della sua vita all’allora orfanotrofio ebraico Il Pitigliani di Roma. Fischer, nel suo messaggio, ha ripercorso la breve ma intensa biografia del cugino: i continui spostamenti, da Bologna a Roma, passando per Torino; la clandestinità in campagna, dormendo nei fienili dei contadini, la lotta partigiana insieme al fratello. Quell’ultima, fatale, mitragliata durante un pattugliamento. Il suo, ha scritto, è un ricordo «ancora vivo».
a.s.