USA – L’elettorato ebraico schierato in maggioranza con Harris

L’ampio sostegno dell’elettorato ebraico non è bastato a Kamala Harris per arrivare alla Casa Bianca. In una rilevazione diffusa quando lo spoglio era appena iniziato, NBC News ha reso noto che il 79% ha reso noto che il 79% degli elettori ebrei avrebbe scelto la candidata dem, mentre appena il 21% dei voti di questa fetta della popolazione sarebbe andato a Trump. Il sostegno maggioritario dato dall’ebraismo Usa alle istanze democratiche rispetto a quelle repubblicane non è una novità, ma i dati di NBC News vanno molto oltre lo scenario ipotizzato dal Jewish Democratic Council of America in settembre, alla vigilia del dibattito televisivo tra i due sfidanti: 68% per Harris, 25% per Trump. Visti i risultati delle urne, una magra consolazione in casa dem.
Più “prudente” la stima dell’Associated Press, che parla di sostegno ebraico a Harris al 67%, a fronte di un 31% di ebrei americani che avrebbero scelto Trump. Sono dati in questo caso in linea con la rilevazione di quattro anni fa, quando Biden fu premiato con il 69% dei consensi e Trump si attestò sempre al 31%. Il Forward, storica testata ebraica statunitense, ricorda che negli ultimi decenni il voto ebraico per i repubblicani si è sempre fermato intorno a quella soglia. L’eccezione che conferma la regola fu nel 1980 l’elezione di Ronald Reagan, opposto all’allora presidente uscente Jimmy Carter. All’epoca, Reagan ottenne «circa il 40% dei voti ebraici». A queste elezioni correva anche una candidata alla presidenza ebrea, la leader dei Verdi e attivista propal Jill Stein. A Dearborn, la città del Michigan a più alta concentrazione araba, ha avuto il 22% delle preferenze.