USA – Nel nuovo Congresso rappresentanza ebraica in calo

La rappresentanza ebraica al prossimo Congresso Usa dovrebbe calare rispetto all’attuale mandato. «Number of Jewish members of Congress will drop», prevede tra gli altri il Forward. Soprattutto, con la conquista repubblicana del Senato, passerà all’opposizione la figura più rappresentativa degli ultimi quattro anni: il leader della maggioranza democratica Chuck Schumer, tra i primi politici a recarsi in Israele dopo il 7 ottobre, più volte critico nei mesi successivi nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In primavera Schumer ha invocato nuove elezioni per Israele, perché a suo dire «Netanyahu è un ostacolo alla pace».
I rappresentanti ebrei nel Congresso dovrebbero essere in tutto 31. Quattro in meno rispetto al quadriennio 2021-2024. La maggior parte dei neoeletti è affiliato al partito democratico. Uno dei più noti all’opinione pubblica è l’avvocato Adam Schiff, eletto in California, che ha guidato la squadra legale nel processo di impeachment a carico di Donald Trump. Soltanto tre dei 31 eletti correvano con il partito repubblicano. Tra loro l’imprenditore texano Craig Goldman, membro attivo e finanziatore della Republican Jewish Coalition. Tre può sembrare un numero esiguo. Ma, sottolinea la Jewish Telegraphic Agency, i repubblicani non avevano così tanti ebrei al Congresso dall’inizio degli anni Duemila. In concomitanza con le presidenziali si sono svolte le elezioni per eleggere 11 governatori. Tra i democratici festeggia Josh Stein, che diventerà il primo governatore ebreo della Carolina del Nord. Stein ha sconfitto il repubblicano Mark Robinson: su un sito, alcuni anni fa, si era definito «un nazista nero». (modificato)

a.s.