MEMORIA – A Mondovì due nuovi Giusti fra le Nazioni

«Salvare la memoria storica di un patrimonio secolare di cultura e arte popolare era l’ambizione di mio zio», disse Guido Neppi Modona, insigne giurista ed ex giudice della Corte costituzionale, inaugurando nel 2010 il Museo della ceramica di Mondovì (CN). Lo zio di Neppi Modona rispondeva al nome di Marco Levi (1910–2001), banchiere e direttore di un’importante fabbrica di ceramica. È anche ricordato come l’ultimo ebreo della cittadina piemontese, dove si è preso per decenni cura del suo retaggio ebraico.
Durante le persecuzioni nazifasciste, in un tempo di buio e indifferenza, Levi ebbe la fortuna dei trovare sulla sua strada i coniugi Giovanni e Maria Vinai Castagnino, che lo nascosero per un anno e mezzo fino all’arrivo dei liberatori. «Non ci sono sufficienti parole per raccontare l’accoglienza ricevuta dalla famiglia Castagnino che, con generosità e buon cuore, mi accolse per così lungo tempo», racconterà poi Levi.
Oggi, nel “suo” Museo della ceramica, questa storia di coraggio ha avuto un alto riconoscimento con l’attribuzione in memoria del titolo di “Giusti tra le Nazioni” ai coniugi Castagnino, ma anche a Luigi e Maria Castagnino, rispettivamente fratello e sorella di Giovanni, che furono parte di quell’opera di salvezza e solidarietà. Il riconoscimento da parte dello Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme, è stato avviato da Paola Fargion insieme al marito Meir Polacco. Un anno fa, in ricordo della coppia “Giusta”, era già stato piantato un melograno in una scuola.

(Foto: targatocn.it)