PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di novembre

Il nazifascismo e la Seconda guerra mondiale avevano spazzato via il ricordo di alcuni grandi sportivi ebrei. Torna a fare luce sulle loro vicende il documentario Ebrei. Sport e Shoah dello storico dello sport Francesco Gallo, con un viaggio che inizia dall’Affaire Dreyfus e dalla dottrina dell’ebraismo muscolare stilata da Max Nordau, uno dei leader del sionismo. I volti di alcuni di questi campioni riscoperti appaiono sulla prima pagina del numero di novembre di Pagine Ebraiche in distribuzione, a simboleggiare «il ritorno di un mito» che ha ancora molto da dirci.
Il mensile apre come di consueto sull’attualità, riportando alcune testimonianze su un Libano ebraico che fu e proiettando il lettore sulla realtà dell’ebraismo Usa tra speranze e incognite. Tema d’attualità non soltanto per via delle elezioni presidenziali, ma anche perché mai come in questo periodo è alta l’allerta sicurezza sui luoghi e sulle istituzioni ebraiche. Sempre guardando oltreoceano, ha suscitato scalpore un recente studio secondo il quale Cristoforo Colombo sarebbe stato un ebreo sefardita. In attesa della pubblicazione dei dati scientifici, ne parliamo a cavallo tra «due continenti». E scriviamo poi di Polonia e in particolare dei dieci anni del Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi sorto nell’area dove c’era un tempo il Ghetto di Varsavia.
Molti libri in evidenza su Pagine Ebraiche di novembre, che ospita un’antologia e un percorso ragionato su 20 volumi relativi al 7 ottobre 2023: saggi, cronache, raccolte di editoriali e dossier fotografici. Nelle pagine di storia si ripercorre poi un grande appuntamento di un secolo fa: il congresso sionistico svoltosi all’inizio di novembre del 1924 a Livorno, palestra di idee e momento di svolta per l’Italia ebraica. Nella sezione musica la storia è quella di «Jo che uscì vivo dalla Gaskammer». Una delle tante vicende rintracciate e salvaguardate da Francesco Lotoro nell’ambito della sua decennale ricerca sulla musica concentrazionaria. Spazio anche alle cronache comunitarie, da Torino a Pisa, da Mantova a Roma. In questo numero del mensile ci si siede inoltre A Tavola con Jacob Saban, la sua halva e la sua tahina. Tra i film lo sguardo è puntato su Leggere Lolita a Teheran, del regista israeliano Eran Riklis. E poi ancora sport: il giovane Yoram Lanternari miracolosamente scampato ad Hamas, declina la sua nuova avventura in casa Atletico Madrid. Per il mese di Cheshvan il rabbino Avraham Dayan ci parla infine de «i segreti della tomba di Rachele».
Il mensile apre come di consueto sull’attualità, riportando alcune testimonianze su un Libano ebraico che fu e proiettando il lettore sulla realtà dell’ebraismo Usa tra speranze e incognite. Tema d’attualità non soltanto per via delle elezioni presidenziali, ma anche perché mai come in questo periodo è alta l’allerta sicurezza sui luoghi e sulle istituzioni ebraiche. Sempre guardando oltreoceano, ha suscitato scalpore un recente studio secondo il quale Cristoforo Colombo sarebbe stato un ebreo sefardita. In attesa della pubblicazione dei dati scientifici, ne parliamo a cavallo tra «due continenti». E scriviamo poi di Polonia e in particolare dei dieci anni del Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi sorto nell’area dove c’era un tempo il Ghetto di Varsavia.
Molti libri in evidenza su Pagine Ebraiche di novembre, che ospita un’antologia e un percorso ragionato su 20 volumi relativi al 7 ottobre 2023: saggi, cronache, raccolte di editoriali e dossier fotografici. Nelle pagine di storia si ripercorre poi un grande appuntamento di un secolo fa: il congresso sionistico svoltosi all’inizio di novembre del 1924 a Livorno, palestra di idee e momento di svolta per l’Italia ebraica. Nella sezione musica la storia è quella di «Jo che uscì vivo dalla Gaskammer». Una delle tante vicende rintracciate e salvaguardate da Francesco Lotoro nell’ambito della sua decennale ricerca sulla musica concentrazionaria. Spazio anche alle cronache comunitarie, da Torino a Pisa, da Mantova a Roma. In questo numero del mensile ci si siede inoltre A Tavola con Jacob Saban, la sua halva e la sua tahina. Tra i film lo sguardo è puntato su Leggere Lolita a Teheran, del regista israeliano Eran Riklis. E poi ancora sport: il giovane Yoram Lanternari miracolosamente scampato ad Hamas, declina la sua nuova avventura in casa Atletico Madrid. Per il mese di Cheshvan il rabbino Avraham Dayan ci parla infine de «i segreti della tomba di Rachele».