AMSTERDAM – Pogrom antisemita propal contro tifosi Maccabi

Dieci feriti. È il bilancio al momento della caccia antisemita all’uomo per le strade di Amsterdam da parte di sostenitori della causa palestinese, che hanno colpito in vari luoghi della città tifosi del Maccabi Tel Aviv che erano al seguito della loro squadra del cuore, impegnata giovedì sera contro l’Ajax in Europa League. Un vero e proprio pogrom nel cuore dell’Europa, alla vigilia dell’anniversario della Notte dei cristalli.
Terribili le testimonianze. Yaakov Masri, un tifoso del Maccabi, ha raccontato all’emittente israeliana Canale 13 di essere stato attaccato da circa 15 giovani arabi, alcuni dei quali armati di coltelli e bastoni, mentre usciva dallo stadio con suo figlio. «Hanno iniziato a colpirci, mi hanno rotto la faccia, fatto saltare un dente, tagliato il labbro», ha detto l’uomo. «Mio figlio ha ricevuto due pugni in faccia». Masri ha aggiunto di essersi barricato nella sua stanza d’albergo con dei tavoli a bloccare la porta e di aver chiamato la polizia «affinché inviasse sul posto una pattuglia, ma ci hanno detto che erano occupati con altri incidenti». Eran Zahavi, il capitano del Maccabi, ha scritto sulla sua pagina Instagram: «Semplicemente scioccante. I tifosi venuti per vivere un’esperienza calcistica hanno vissuto un incubo per le strade. La polizia e le ambulanze non sono arrivate. Prego che finisca pacificamente e che tutto il nostro fantastico pubblico torni a casa. Spero davvero che qualcuno raccolga il guanto e si occupi di questa feccia umana».

Le reazioni
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato la gravità dell’attacco ed esortato le autorità olandesi «ad agire in modo deciso e rapido». Dal suo canto l’omologo olandese Dick Schoof ha definito «inaccettabili» gli «attacchi antisemiti contro cittadini israeliani». Il governo di Gerusalemme ha predisposto l’invio di due aerei di soccorso. Partiranno da Amsterdam alle due del pomeriggio ora locale e, con il consenso del rabbinato, viaggeranno di Shabbat. Saranno in tutto accolte 350 persone, ha informato la compagnia di bandiera ElAl. È in partenza per Amsterdam anche Gideon Saar, il neo ministro degli Esteri israeliano, per quella che è stata definita «una visita diplomatica urgente». In una nota l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane «si unisce al sentimento di grave preoccupazione e allerta che ci raggiunge da Israele e da ogni parte d’Europa» e «rivolge un appello alle istituzioni europee in primis e italiane per il rafforzamento delle norme volte a sradicare violenza generata dal fondamentalismo religioso e abuso delle libertà fondamentali». Così l’Unione Giovani Ebrei d’Italia: «Questi atti di odio mettono in pericolo non solo la comunità ebraica, ma anche i valori fondamentali delle nostre democrazie».
«Condannare a parole è doveroso, ma non sufficiente. Vorrei cercare di capire cosa passa nella testa di chi odia e di chi lo fa servendosi di un gioco molto amato come il calcio», raccontava alcuni anni fa a Pagine Ebraiche il rabbino capo d’Olanda Binyomin Jacobs, prima di incontrare un gruppo di ultrà della squadra di calcio del Vitesse protagonisti nei giorni precedenti di cori antisemiti in cui si evocavano i campi di sterminio nazisti e Hamas. Nelle scorse ore, per le strade di Amsterdam, c’è chi dalle parole è passato ai fatti.