ROMA – In piazza contro l’antisemitismo: «Europa, svegliati!»

«Aprite gli occhi e fidatevi di quello che abbiamo visto e conosciamo. Aprite gli occhi e svegliatevi, perché questo dormire oggi vuol dire domani l’Iran dentro l’Italia». È il messaggio che la presidente Ucei Noemi Di Segni ha affidato all’opinione pubblica italiana da Largo di Torre Argentina, a Roma, dove ieri sera si è svolto un presidio organizzato dall’associazione Setteottobre dopo le violenze antisemite di Amsterdam. Molte le bandiere israeliane in piazza. Ingenti le misure di sicurezza. Per fortuna, ha detto Di Segni, «le forze dell’ordine italiane non sono quelle olandesi».
«Dobbiamo lavorare tutti insieme, per la nostra libertà. Nel cuore dell’Europa non può accadere quello che è successo l’altra notte», ha dichiarato in apertura di serata Stefano Parisi, il presidente di Setteottobre. «Non vogliamo più stare con quelli che dicono “mai più” e poi tollerano gli attacchi contro Israele», ha poi aggiunto il manager romano riferendosi «alle élite, ai luoghi della cultura italiana, che hanno ceduto i nostri valori». Da Parisi è arrivato anche un appello alla classe politica affinché sia introdotto «il reato universale di antisemitismo». Per la Comunità ebraica di Roma ha preso la parola Yohanna Arbib, con questo messaggio: «L’antisemitismo nelle città europee non è più accettabile. Siamo arrabbiati, il 7 ottobre è stato dimenticato». Mentre Riccardo Pacifici, l’ex presidente della Comunità, ha chiesto l’arresto dell’esponente palestinese Mohammad Hannoun, uno dei fomentatori delle piazze anti-israeliane di questi mesi. Tra gli oratori figuravano alcuni rappresentanti del mondo della politica, dell’associazionismo e del giornalismo. In piazza anche sciarpe del Maccabi Tel Aviv e vessilli dell’Iran dell’epoca dello scià.