ISRAELE – Sasha, ostaggio a Gaza: «Non dimenticateci»

Questa settimana Sasha Trufanov, cittadino israeliano e russo, ha compiuto i suoi 29 anni in prigionia. Da 404 giorni è ostaggio, insieme ad altre 100 persone, dei terroristi palestinesi. Da diversi mesi di lui non si avevano notizie. Ora il gruppo terroristico Jihad islamica ha diffuso un video in cui il giovane si rivolge alla famiglia, raccontando quest’anno di prigionia. «Un anno in cui sono mancati cibo e acqua, non c’è elettricità. Ora sono finiti anche i prodotti igienici di base, come sapone e shampoo. A causa di questa situazione ho un problema alla pelle. Voglio ricordare ai cittadini di Israele: ogni volta che mangiate o bevete qualcosa, ricordatevi di noi ostaggi, che non abbiamo la possibilità di godere di cibo e acqua», afferma Trufanov nel video diffuso dai media israeliani con il consenso della famiglia.
Le immagini, scrive ynet, sono state girate di recente, ma non è chiaro a quando risalgano. Trufanov, rapito il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Nir Oz, fa riferimento all’operazione via terra in Libano avviata a inizio ottobre. Il giovane si rivolge sia alla famiglia sia alla società israeliana affinché continui a mobilitarsi per la liberazione degli ostaggi. «Sono felice di vedere mio figlio vivo, è riuscito a sopravvivere alle terribili condizioni di prigionia», ha commentato la madre Yelena Trupanov. «Tuttavia, si può vedere la disperazione sul suo volto e sono molto preoccupata per la sua salute. Voglio rivolgermi prima di tutto a te Sasha, mio amato figlio: ti chiedo di continuare a essere forte e di tenere duro, non smetteremo di lottare per la tua liberazione finché non sarai qui a casa». Poi si è rivolta al governo del primo ministro Benjamin Netanyahu affinché faccia di tutto per liberare il figlio. In un’intervista all’emittente Kan, ha auspicato la firma di un’intesa con una negoziazione lontano dai riflettori. «Quando si parla troppo, l’accordo non arriva», ha affermato la donna.