ISRAELE – Intesa sul Libano prima dell’insediamento di Trump?
L’esercito israeliano sta per raggiungere alcuni obiettivi fissati per l’operazione nel sud del Libano: eliminare dall’area a ridosso del confine la minaccia dei missili anticarro e il rischio di invasioni via terra dei terroristi libanesi. Lo spiega il giornalista Nir Dvori dell’emittente N12, raccontando dei progressi militari nella guerra a Hezbollah. Un conflitto difficile, come dimostrano le ultime notizie dal fronte: sei soldati israeliani sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con i terroristi in un edificio nel Libano meridionale. Un altro soldato è stato ferito e portato in ospedale per le cure mediche.
Lo scontro è avvenuto mentre le truppe si stavano spostando verso nord, verso la seconda linea di villaggi al di là del confine. Da qui, riferisce Dvori, partono la maggior parte dei razzi e droni lanciati contro Israele in questi mesi. Per il momento nell’area le operazioni militari sono limitate, ma il Comando del Nord ha previsto di ampliarle a breve. «Lo scopo dell’espansione della manovra è quello di inviare un messaggio a Hezbollah: se non ci sarà a breve un accordo, Israele aumenterà la pressione e il fuoco per spingere il gruppo a negoziare e accettare le sue condizioni».
Secondo il Washington Post, il governo di Benjamin Netanyahu vorrebbe arrivare a un’intesa per il cessate il fuoco in Libano prima dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza Usa. La scorsa settimana Ron Dermer, ministro israeliano degli Affari strategici (nell’immagine), ha incontrato a Mar-a-Lago l’entourage del presidente eletto. Fonti israeliane del Washington Post sostengono che «a gennaio ci sarà un’intesa sul Libano».
I termini dell’accordo per un cessate il fuoco, spiegano i funzionari israeliani, richiedono ai terroristi di Hezbollah di ritirarsi oltre il fiume Litani, ovvero oltre il confine settentrionale dell’area cuscinetto monitorata dalle Nazioni Unite, istituita dopo il conflitto del 2006 tra Israele e Hezbollah.