CALCIO – Israele fuori dalla Nations League a testa alta

Israele saluta la “serie A” del torneo Nations League, ma lo fa a testa alta. Dopo aver fermato a Parigi la Francia sullo 0 a 0, ieri sera ha ottenuto la sua prima vittoria nell’ultima partita della competizione: 1 a 0 al Belgio sul campo neutro di Budapest. «Non ricordiamo simili immagini di gioia nello spogliatoio della squadra israeliana», racconta il sito in ebraico Sport 5. Un successo inatteso, frutto di una partita ben preparata. Israele ha concesso poco ai più attrezzati Diavoli Rossi, ha colpito due pali e dimostrato molti progressi sia tecnici che tattici. Il gol all’86esimo dell’esordiente Yarden Shua, entrato da poco dalla panchina, è stato il coronamento di una partita attenta e aggressiva. «Per noi è un grande passo avanti», ha affermato al termine dell’incontro il commissario tecnico Ran Ben Shimon. «Ogni partita ci insegna qualcosa. Facciamo tesoro della lezione, anche se non sempre riusciamo a fare punti». Sono quattro quelli conquistati in questa Nations League, non abbastanza per evitare la retrocessione nella Lega B. A pesare sono state le prime quattro sconfitte consecutive, tra cui quelle rimediate contro l’Italia. Poi con Francia e Belgio si è visto un cambio di marcia e una maggiore organizzazione. «Un segnale che ci fa sperare per il futuro», ha sottolineato a ynet Eli Dasa, il 31enne difensore e capitano della squadra. «Siamo i primi ad essere stanchi di non raggiungere grandi traguardi. Qui c’è una generazione di giocatori che vuole far fare alla squadra un salto di qualità», ha aggiunto. Per Dasa il fatto di non aver subito per due partite consecutive nessuna rete è la dimostrazione di una nuova solidità. «Non subire gol è la base per costruire buoni risultati», ha affermato il capitano, giunto alla 65esima presenza con la nazionale.
Da quando è stata istituita la classifica FIFA nel 1992, la nazionale israeliana non ha mai sconfitto un avversario classificato più in alto del Belgio, attualmente sesto al mondo. «In base a questa classifica, questa è la più grande vittoria di Israele da quando compete in Europa», sottolinea il sito Sport 5. I giocatori avrebbe voluto festeggiare anche fuori dagli spogliatoi e dallo stadio, riporta ynet, ma lo Shin Bet ha vietato ogni uscita. Troppo alto il rischio, a maggior ragione dopo il recente attacco ad Amsterdam subito dai tifosi del Maccabi Tel Aviv.
«La cosa più importante per noi è rimanere uniti», ha commentato l’allenatore dopo la vittoria. «Ora vediamo come andrà il sorteggio per le qualificazioni alla Coppa del mondo del prossimo 13 dicembre». Israele, ritrovata la fiducia, spera di ottenere finalmente una soddisfazione: qualificarsi per la seconda volta nella sua storia ai mondiali. La prossima edizione si terrà nel 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti.