ISRAELE – Si riaccende la tensione tra Gerusalemme e Vaticano
Hanno fatto il giro del mondo le parole di Bergoglio sul «genocidio» che «a detta di alcuni esperti» sarebbe in corso a Gaza. Ma anche l’immediata replica dell’ambasciata israeliana in Vaticano, secondo la quale Israele sta esercitando «il proprio diritto di autodifesa contro i tentativi provenienti da sette diversi fronti di uccidere i suoi cittadini» e «qualsiasi tentativo di chiamare questa autodifesa con qualsiasi altro nome significa isolare lo Stato ebraico». Dal 7 ottobre in poi, le tensioni con la Santa Sede sono state ricorrenti e l’ambasciata ha preso spesso posizione con dichiarazioni e comunicati. Questa però sembra particolarmente grave, anche per i possibili effetti sulla causa promossa dal Sudafrica per delegittimare Gerusalemme nelle sedi internazionali. In ogni caso il comunicato emesso ieri non ha sortito al momento alcuna reazione ufficiale da parte dei vertici della Chiesa, spiega a Pagine Ebraiche il neo ambasciatore israeliano Yaron Sideman. Giovedì scorso l’ambasciatore aveva accompagnato da Bergoglio alcuni ex ostaggi israeliani per settimane nelle mani di Hamas e definito l’incontro con il pontefice «commovente». Nuovi incontri chiarificatori non sembrano in vista. L’ambasciatore perlomeno non ha intenzione di richiederli, «almeno al momento, perché non ho altro da aggiungere».
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