ROMA – La denuncia degli studenti: non lasciamo le università ostaggio dei propal

Pietro Balzano è uno studente dell’Università Statale di Milano. Porta la sua firma il Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio, presentato in giugno, attraverso il quale sigle studentesche di vari atenei italiani hanno denunciato il clima di intimidazione antisemita e anti-israeliano nelle facoltà di tutto il paese. «Personalmente ho avvertito che la democrazia è a rischio, perché nelle università c’è il tentativo di instaurare un pensiero unico», ha spiegato Balzano al Congresso nazionale della Federazione delle Associazioni Italia-Israele domenica a Roma. «I soggetti violenti non rappresentano assolutamente la maggioranza degli studenti. Anche se è quello che cercano di farci credere attraverso atti di violenza e vandalismo», ha sottolineato il giovane. Purtroppo però, ha aggiunto Balzano, allo stato attuale «le università sono abbandonate a loro stesse e i rettori stanno iniziando a cedere alle loro richieste». Per l’estensore del Manifesto il motivo è soprattutto economico: «Le manifestazioni hanno causato milioni di euro di danni, che verranno pagati non dai responsabili ma attraverso le rette; i rettori non devono essere abbandonati né lasciati ostaggio di questa gente. Noi saremo tra una settimana al Senato per portare avanti questa richiesta».
Balzano ha parlato all’interno di una sessione dedicata all’antisionismo nelle università. «L’antisemitismo è una questione sociale e politica. Stiamo insieme», ha esortato nello stesso spazio Ioel Roccas, il vicepresidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (tra le organizzazioni che hanno aderito al Manifesto). Ha aperto il panel David Meghnagi, il presidente del comitato accademico europeo per la lotta all’antisemitismo: «È in atto un processo di demonizzazione, a un livello molto avanzato. Non dobbiamo dimenticare la lezione della storia perché anche la distruzione della Shoah è avvenuta per fasi e ogni fase ne ha preparata un’altra. Si può quindi intervenire, senza mai perdere la speranza». Così Cristina Franco, consigliera della Federazione per il contrasto alle politiche di delegittimazione di Israele: «C’è nelle università una minoranza che fa rumore, minaccia e ricatta. Per fortuna però ci sono anche dei ragazzi coraggiosi che dicono di no».