IL CONVEGNO – Gerusalemme e le “altre” Gerusalemme
Viaggerà nei luoghi «della più celebre letteratura» e alla scoperta del «patrimonio culturale ebraico» nelle sue sfumature anche letterarie il convegno online Jewish Literatures, Places, and Heritage organizzato per giovedì 21 novembre dalla European Association for Jewish Studies, con il patrocinio tra gli altri del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici dell’Ucei e dell’Associazione Culturale di Studi Ebraico-Tedeschi Ayn-T.
Se nella relazione inaugurale l’esperta di patrimonio culturale ebraico Ruth Ellen Gruber parlerà della realtà e dell’immaginario dello shtetl, in quella conclusiva il docente di pensiero ebraico Massimo Giuliani si soffermerà sull’importanza di Gerusalemme nell’ebraismo «e sulle centinaia di piccole Gerusalemme nella Diaspora». Il viaggio partirà da Pitigliano (GR), in Toscana, dove quell’antico retaggio è ancora evidente in molte testimonianze. «L’idea è di passare poi a raccontare cosa ha significato Vilna, la Gerusalemme di Lituania, che fin dall’inizio del XIX secolo fu il più importante centro dell’haskalah, l’illuminismo ebraico, ospitando case editrici e gruppi di intellettuali. Vilna fu il cuore di numerosi movimenti politici, incluso il sionismo», spiega Giuliani. Ricorreranno nella sua relazione vari luoghi e nomi. Tra cui quello di Deborah Romm, «che gestì una casa editrice locale dalla storia gloriosa: ancora oggi, in una parte del mondo ebraico, il Talmud più diffuso è quello di Vilna». Altra “Gerusalemme” imprescindibile nella sua esposizione sarà la Sarajevo multiculturale di un tempo che fu, «quando praticamente ogni dottore era ebreo». Un’altra “Gerusalemme” rilevante o per meglio dire «una Vilna sulla Senna», precisa Giuliani, fu la Parigi del secondo Dopoguerra in cui si trasferirono vari intellettuali ebrei scampati al massacro. Tra loro spiccano alcuni protagonisti della rinascita dell’ebraismo francese, come «Jacob Gordin, Emmanuel Levinas e Olga Katunal». Altro fenomeno cui Giuliani accennerà riguarda il mondo cattolico e in particolare «nove santuari sorti tra Piemonte e Lombardia tra il Sei e il Settecento: si ricostruiscono all’interno gli ambienti culturali della Gerusalemme di Gesù; naturalmente, nello spirito della Controriforma, con numerosi messaggi antiebraici».
(Nell’immagine: Pitigliano)