ISRAELE – Rabbini italiani: parole del papa pericolose

«Apparentemente prudenti», ma in realtà «rischiano di essere molto pericolose».
Così l’Assemblea rabbinica italiana (Ari) nel commentare in una nota le considerazioni di papa Francesco sul “genocidio” a Gaza. «Le parole sono importanti e bisogna stare molto attenti a come usarle soprattutto se si svolge un ruolo di guida religiosa», sottolineano i rabbini italiani, ricordando come gli ebrei, nel corso della loro storia, siano stati accusati «di varie cose tra cui il deicidio e l’omicidio rituale» e «trasformati in simbolo del male, in personaggi sanguinari», con conseguenze devastanti. Con riferimento ai vari fronti di guerra aperti in Medio Oriente, l’Ari chiarisce: «Tutti vorremmo che ciò finisse al più presto, che finissero le ostilità, che non ci fosse più la possibilità di un nuovo massacro come quello del 7 ottobre, che finissero le morti degli innocenti e che venissero finalmente liberati gli ostaggi». In questo senso, «l’invocazione alla pace ci accomuna». Ma il modo peggiore di perseguire la pace, sostiene l’Ari, «è considerare le colpe in modo unilaterale e trasformare gli aggrediti in aggressori o addirittura in vendicatori sanguinari».

(Nell’immagine: rav Alfonso Arbib, il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana)