MILANO – Cenati: “Un onore l’Ambrogino d’oro”

Per 13 anni Roberto Cenati ha guidato l’Anpi provinciale di Milano. Un impegno apprezzato dalla città che lo ha ripagato con il riconoscimento più importante: l’Ambrogino d’Oro. «Sono molto felice», commenta Cenati a Pagine Ebraiche all’indomani della decisione della Commissione Civiche benemerenze di conferirgli l’onorificenza. È stato il consigliere comunale Daniele Nahum a proporre la candidatura di Cenati. «Lo ringrazio per aver pensato a me. Da presidente dell’Anpi provinciale ho tenuto i rapporti con le istituzioni cittadine, con la prefettura, con l’ebraismo milanese. Ho sempre lavorato perché le manifestazioni del 25 aprile si svolgessero in modo unitario, inclusivo, con la partecipazione della Comunità ebraica, dell’Ucei e della Brigata ebraica».
Nel marzo 2024, dissentendo dalla linea dell’Anpi nazionale su Israele, Cenati si è dimesso dalla presidenza dell’associazione dei partigiani di Milano. «Non sono d’accordo con la linea dell’Anpi nazionale, non mi riconosco nell’uso del termine genocidio per la tragedia umanitaria che sta avvenendo a Gaza. Il genocidio è un’altra cosa e usare questo termine ha ripercussioni pericolose sulla Comunità ebraica», spiegò allora a Pagine Ebraiche. Una posizione che conferma anche oggi. Con un certo rammarico sottolinea come dall’associazione per cui si è impegnato per oltre un decennio siano arrivati pochi messaggi di congratulazioni per l’Ambrogino d’Oro.
La sua speranza per l’Anpi è soprattutto una: «Ritorni al suo statuto originario. Difenda e coltivi la memoria storica e i valori della Costituzione, combatta le derive estremiste e soprattutto l’antisemitismo dilagante. Faccia cultura e parli di alta politica. L’Anpi non può trasformarsi in un piccolo partito, che commenta ogni giorno l’attualità. Non è questo il suo ruolo». Poi rivolge un’altro auspicio: «Spero non si schiacci sul pensiero unico. La diversità di opinioni all’interno di un’associazione, in particolare all’interno dell’Anpi, è un bene prezioso».
Cenati ricorda infine con piacere come alla premiazione del 7 dicembre condividerà la scena con una partigiana: Sandra Gilardelli, 99 anni. «Per anni ha portato la sua preziosa testimonianza nelle scuole e sono contento di aver ricevuto insieme a lei l’Ambrogino d’oro».

d.r.