PISA – Nessiah racconta l’eredità di Kafka a 100 anni dalla morte

Saranno “le visioni surreali di un profeta del nostro tempo” ad animare la 28esima edizione del festival Nessiah (24 novembre-21 dicembre) al via a Pisa. Il profeta è Franz Kafka, che moriva cento anni fa piagato dalla tubercolosi. Presentazioni, concerti e conferenze, ma anche spettacoli teatrali e un’opera lirica ne racconteranno il lascito durante Nessiah, uno dei più longevi festival dell’Italia ebraica. «È nell’intricato rapporto tra Kafka e la sua identità ebraica che si trova una delle chiavi più profonde per comprendere la sua opera e in parte alcune sue scelte di vita», ha spiegato in conferenza stampa Andrea Gottfried, ideatore e direttore della rassegna, oltre che presidente della Comunità ebraica pisana sotto la cui egida si svolge da sempre Nessiah. Il primo evento è in programma domenica 24 novembre alle 17.30, a Palazzo Blu: uno show cooking sul Medioriente a tavola con gli chef Tze’ela Rubinstein e Shady Hasbun. Lei israeliana, lui palestinese, i due chef racconteranno il Mediterraneo attraverso le tradizioni gastronomiche delle sue diverse comunità. Nelle settimane successive Nessiah si svolgerà in varie sedi (inclusa la sinagoga) e porterà tra gli altri in scena lo spettacolo teatrale K, sul mondo poetico e interiore dell’autore praghese, con la regia di Alessandro Brucioni. Mentre tra i libri proposti ci sarà A tutto Kafka, con opere del fumettista e poeta Nicolas Mahler, esposte anche in una mostra nel loggiato della Sapienza promossa dal Dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica in collaborazione con l’associazione culturale italo-tedesca, il Goethe Institut, il Literaturhaus di Stoccarda e il
Sistema Bibliotecario di Ateneo. Il burattinaio Tomas Simcha Jelinek condurrà invece uno spettacolo sulla “Tragedia dell’arte”. Ci sarà anche buona musica, come tradizione: Gottfried stesso è un musicista e direttore d’orchestra. Un “menù” diversificato per illustrare come le storie di Kafka, spesso descritte come enigmatiche e surreali, «riflettano le ansie e le speranze di un uomo che si interrogava costantemente sul significato dell’identità dell’uomo». Così Paolo Pesciatini, assessore al Turismo del Comune: «Con Nessiah si presenta, per la nostra città, una occasione straordinaria per esplorare la grande eredità e riflettere sul patrimonio di pensiero che la cultura ebraica ha trasmesso alla nostra civiltà, confrontandoci altresì con un autore come Kafka che, “con la sua spaventosa chiaroveggenza” secondo le parole dell’amata Milena, ha smascherato l’essenza più nascosta della realtà».