TORINO – 600 anni di storia ebraica, il convegno per festeggiare con la città

Il primo appuntamento è in un luogo simbolo di Torino: il Museo nazionale del Risorgimento italiano. L’occasione è la celebrazione dei 600 anni di vita dell’ebraismo torinese. Inizierà domani sera (ore 19.30) la due giorni organizzata dalla Comunità ebraica di Torino, in collaborazione con la Fondazione Scuola Rabbinica Margulies-Disegni e l’Archivio Ebraico Terracini, per festeggiare con la città i suoi sei secoli di storia.
Ad aprire i lavori sarà sabato la lezione dello storico Giovanni Levi, La storia di ieri, la storia di oggi, a cui seguirà il concerto dell’Ensemble Salomone Rossi. Domenica invece l’appuntamento è dalle 9.00 alle 18.00 al centro sociale della Comunità ebraica di Torino per una giornata di studi dedicata a raccontare l’evoluzione della vita ebraica in città nei secoli e attraverso prospettive diverse. «Sei secoli di una storia tra momenti di vita sostanzialmente serena con una buona convivenza con la maggioranza e altri dolorosi, dal confinamento nei ghetti fino a quelli tragici con la perdita dei diritti e quindi con la persecuzione nazi-fascista e lo sterminio di tanti suoi figli. Ma sempre con un ruolo importante svolto nella società, grazie al rilevante contributo di molti suoi illustri esponenti nei campi delle scienze, delle arti, della letteratura», sottolinea il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni.

17 giugno 1424, i primi passi
Il punto di partenza di questa storia è il 17 giugno 1424, quando il Consiglio municipale di Torino deliberò di accogliere in città gli ebrei. Un via libera arrivato dopo una richiesta esplicita da parte ebraica, la cui presenza in Piemonte risaliva alla precedente espulsione dalla Francia nel 1394. Da quella delibera, ricorda Disegni, iniziò la storia ebraica locale, strettamente legata al ducato dei Savoia: dalla discesa in Piemonte di Amedeo VIII alla rinascita dello stato sabaudo con Emanuele Filiberto, dall’età francese all’assolutismo regio, dal Regno di Sardegna a Napoleone, dallo Statuto albertino e l’emancipazione agli Ebrei dopo la reclusione nei ghetti, alla partecipazione alle guerre risorgimentali all’Unità d’Italia. E ancora la partecipazione alla Prima guerra mondiale, il rapporto con il fascismo, la Resistenza, il contributo alla nascita della Repubblica e della Costituzione, la faticosa ricostruzione dopo la Shoah. Momenti storici diversi, al centro degli interventi dei relatori italiani e internazionali del convegno di domenica (qui il programma). L’obiettivo, conclude Disegni, è sia mettere in luce «una storia importante e probabilmente assai poco conosciuta» ma anche stimolare «un rinnovato impegno di tutti gli ebrei torinesi per la prosecuzione di una presenza attiva e portatrice di valori sia all’interno della Comunità sia all’interno della società».