VIOLENZA SU DONNE – Sciaky (Adei Wizo): Silenzio su rapite a Gaza come su afgane oppresse

«La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è arrivata ed è passata anche quest’anno nel totale e colpevole silenzio delle associazioni femministe italiane e internazionali verso le donne ebree ancora nelle mani dei terroristi di Hamas», denuncia la presidente nazionale dell’associazione ebraica Adei Wizo Susanna Sciaky. In una lettera aperta, Sciaky ricorda il destino delle donne ostaggio da 417 giorni prigioniere dei terroristi palestinesi. «Per il resto del mondo è come se non esistessero più». Un silenzio pesante che si aggiunge alla mancata solidarietà alle «donne stuprate e uccise nell’attacco del 7 ottobre».
Nelle manifestazioni per i diritti delle donne «si preferisce piuttosto sventolare bandiere di organizzazioni e stati del Medio Oriente che invece non si sono mai minimamente preoccupati dell’emancipazione femminile, anzi, in cui le donne stanno soffrendo orrendamente». Iran e Afghanistan sono due esempi di queste quotidiane violazioni, ricorda Sciaky, con regimi totalitari che limitano ogni libertà femminile.
«Israele, come tutte le democrazie, non è un paese perfetto e non lo è proprio perché sono solo i regimi autocratici a reputarsi tali. Ma non sarebbe mai nemmeno potuto nascere, crescere ed esistere oggi senza il contributo essenziale delle donne», sottolinea la presidente dell’Adei. Nello stato ebraico molto si è fatto per l’emancipazione femminile. Ma anche qui, «il cammino verso la parità delle opportunità è ancora lungo». Del resto «il femminicidio è una piaga che non ha attenuanti in nessuna realtà e che deve essere estirpata partendo proprio dal riconoscere e combattere i danni fatti da un atteggiamento patriarcale degli uomini». Una battaglia condivisa dal mondo ebraico, che però, ribadisce Sciaky, si trova a doverne affrontare un’altra su base quotidiana: «in un un contesto di antisionismo imperante» la voce delle donne ebree «viene sempre più sommersa da quella dell’odio». Nonostante questa ostilità, conclude la presidente dell’Adei, rimane vivo l’impegno a non dimenticare tutte le vittime del 7 ottobre. «E oggi il nostro pensiero va alle donne che risultano ancora scomparse da quel giorno, portate vie dai loro cari e chiuse nell’oscurità. Preghiamo per il loro ritorno».