M.O. – Parigi, Londra e Berlino: Azione Cpi ingiustificata

I ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui criticano la Corte penale internazionale (Cpi) per i mandati di arresto emessi contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters. Definendo l’azione della Corte priva di giustificazione, i ministri hanno espresso preoccupazione per le implicazioni di questa mossa sulla stabilità regionale.
La decisione della Cpi di perseguire Netanyahu e Gallant per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi a Gaza ha scatenato una forte reazione da parte di Israele e dei suoi alleati. Netanyahu ha annunciato ieri il ricorso contro i mandati di arresto, supportato dal ministro degli Esteri Gideon Sa’ar. Quest’ultimo guarda con fiducia agli Stati Uniti per arginare le azioni del Tribunale dell’Aia. «Mi aspetto che Washington approvi presto una legislazione contro la Cpi e chiunque collabori con essa», ha dichiarato Sa’ar durante una visita nella Repubblica Ceca (nell’immagine). Nelle stesse ore, parlando alla radio israeliana Kan, il portavoce della Cpi, Fadi El Abdallah, ha specificato che i mandati d’arresto potrebbero essere revocati se Israele avviasse un’indagine interna approfondita sui presunti crimini compiuti a Gaza. Per Israele dovrebbe essere il Tribunale dell’Aia a fare un passo indietro.
Nel suo intervento in Repubblica Ceca, Sa’ar ha parlato anche del destino di Gaza, escludendo l’intenzione di riprendere il controllo della vita civile nell’area. Un piano auspicato dai suoi colleghi di governo, i ministri Bezalel Smotrich (Finanze) e Itamar Ben-Gvir (Pubblica sicurezza). «La pace è inevitabile e non può basarsi su illusioni», ha commentato il ministro degli Esteri, sottolineando come prioritaria per Israele sia la liberazione dei 101 ostaggi ancora in mano a Hamas.
In parallelo la situazione lungo il confine nord resta tesa. A 24 ore dall’inizio della tregua con Hezbollah, l’esercito israeliano ha segnalato violazioni dell’accordo nel sud del Libano con intrusioni di veicoli e persone in aree interdette. Oltre a questi incidente, Tsahal ha colpito una struttura di Hezbollah nel sud del Libano, dopo avere riscontrato attività in violazione del cessate il fuoco.