ISRAELE – Attacco a un bus tra Ariel e Tel Aviv, nove feriti
«Sto bene, ma sono ancora sotto choc» racconta all’emittente N12 Ilanit, una delle sopravvissute all’attacco terroristico a un autobus israeliano avvenuto questa mattina all’incrocio di Gitti Avishar, vicino ad Ariel, in Cisgiordania. «Ero seduta nella parte posteriore dell’autobus, vicino alla porta, quando all’improvviso abbiamo sentito una raffica di colpi provenienti da un’arma automatica. Mi sono subito accovacciata sul pavimento».
Secondo le autorità, l’attentatore, un palestinese di 47 anni, aveva pianificato l’imboscata all’autobus 286 diretto da Ariel a Tel Aviv. Il terrorista è sceso da un veicolo nei pressi dell’incrocio Gitti Avishar e ha aperto il fuoco con un’arma automatica contro il veicolo, ferendo nove persone, tre in modo grave. Alcuni soldati che presidiavano l’area sono intervenuti e sono riusciti ad eliminare l’attentatore. Sull’incidente è stata aperta un’indagine: le forze di sicurezza ritengono che il terrorista non abbia agito da solo, ma sia parte di una rete.
Nelle ultime settimane l’esercito ha ricevuto numerosi segnali di possibili attacchi terroristici nella regione della Cisgiordania settentrionale. Questo ha portato a un significativo rafforzamento della presenza militare nell’area, con pattuglie dislocate lungo le principali vie di traffico, presso le fermate degli autobus e intorno agli insediamenti considerati punti vulnerabili.
«Il fronte settentrionale e meridionale sono al centro dell’attenzione», ha sottolineato il sindaco di Ariel Yair Chetboun, «ma anche in Giudea e Samaria la minaccia è costante. Israele deve includere il fronte orientale nel piano d’azione, subito dopo aver stabilizzato la situazione a nord e a sud».