ISRAELE – Inviato EAU visita famiglia rav Kogan
È rimasto solo un’ora in Israele Ali Rashid Al Naimi, alto funzionario degli Emirati Arabi Uniti. Il tempo di esprimere di persona le proprie condoglianze alla famiglia di Zvi Kogan, il rabbino del movimento Chabad assassinato una settimana fa negli Emirati. «Non permetteranno mai agli estremisti di dividerci. Oggi più che mai il nostro paese si impegna per l’apertura e la pace», ha dichiarato Ali Rashid Al Naimi, presidente ad Abu Dhabi del Comitato per la Difesa, gli Interni e gli Affari esteri, incontrando i parenti di Kogan a Gerusalemme durante la shivah (sette giorni di lutto). Un gesto non scontato, sottolinea l’analista dell’emittente Kan Roi Kais. «Gli Emirati aumenteranno i loro sforzi per garantire che l’eredità del rabbino continui e affinché tutte le comunità vivano in armonia nel paese», ha commentato Al Naimi.
Dopo l’omicidio, la famiglia Kogan ha riportato la salma del figlio a Gerusalemme, dove si è tenuto il funerale. Qui, per portare un segno di cordoglio e vicinanza, si è recato negli scorsi giorni anche rav Menachem Lazar della Comunità Chabad di Roma, in contatto nei mesi scorsi con il rabbino Kogan, 28 anni, cittadino israeliano e moldavo.
Tre persone con cittadinanza uzbeka sono state arrestate negli Emirati perché ritenute coinvolte nel rapimento e uccisione dell’emissario di Chabad, che a Dubai gestiva un supermercato kosher. Secondo le autorità israeliane i mandanti di questo omicidio sono da ricercare a Teheran. L’azione sarebbe un tentativo del regime iraniano di sabotare gli Accordi di Abramo e le relazioni tra Israele ed Emirati.
Il gesto del funzionario del paese del Golfo di visitare Gerusalemme è letto dagli analisti come un messaggio per ribadire la stabilità dei rapporti tra gli Emirati e Israele.