FRANCIA – Sondaggio Ipsos: Antisemitismo al galoppo
Secondo un sondaggio della Ipsos condotto online in Francia a fine settembre, per conto del Conseil Représentatif des Insituzions Juives de France (CRIF), per il 12% dei francesi la partenza degli ebrei sarebbe “piuttosto” un bene per la Francia. Un’opinione condivisa dal 17% dei giovani sotto i 35 anni e dal 20% dei sostenitori del partito della sinistra radicale La France insoumise (Lfi), si legge su Tribune Juive. Si tratta di valori raddoppiati nel giro di quattro anni, uno dei risultati più notevoli di una ricerca intitolata “Antisemitismo in Francia: a che punto siamo nel 2024?” pubblicata il 21 novembre scorso. Per Brice Teinturier, vicedirettore dell’istituto di sondaggi, è “agghiacciante” l’indifferenza” del 56% dei francesi che affermano non si tratti né di un bene né di un male. Per il 76% degli intervistati le dichiarazioni di Jean-Luc Mélenchon, leader di Lfi, fomentano l’antisemitismo. Va sottolineato che secondo il sondaggio quasi nove francesi su dieci (89%) ritengono che «nulla può giustificare un atto o una parola antisemita», l’85% pensa che «gli ebrei sono francesi come tutti gli altri» e il 64% che l’ebraismo «fa parte della cultura francese». Il 66% ritiene che «si debba fare tutto il possibile per rassicurare gli ebrei ed evitare che lascino la Francia», anche se il 16% degli intervistati ritiene che «gli ebrei siano in parte responsabili dell’aumento del sentimento antiebraico». Questa opinione è condivisa dal 19% delle persone che non hanno raggiunto il diploma di maturità e dal 22% dei sostenitori di Lfi. Allo stesso modo, tre francesi su dieci pensano che «si stia facendo troppo per la memoria della Shoah». In tutto lo spettro politico, questa opinione è condivisa dal 37% dei 25-34enni, dal 44% dei sostenitori di Lfi e dal 35% dei sostenitori di Rassemblement National, partito politico di estrema destra. Mentre il 75% dei francesi ritiene che la situazione in Medio Oriente stia causando un aumento dell’antisemitismo in Francia: un anno, il numero di atti antisemiti, che ha subito un’impennata a partire dal 7 ottobre, è aumentato del 192%. Secondo Teinturier assimilare lo Stato di Israele, la società israeliana, gli ebrei e il governo, e quindi affermare che tutti gli ebrei sostengono Benyamin Netanyahu, crea e sostiene una confusione in cui l’antisemitismo si insinua. Per quanto riguarda i “pregiudizi antiebraici”, l’89% degli intervistati ritiene vera l’affermazione che «gli ebrei sono molto uniti» e il 49% che hanno «lobby molto potenti che intervengono ai massimi livelli». Allo stesso modo, il 48% dei francesi ritiene che «la stragrande maggioranza degli ebrei sostiene la politica israeliana, compresi i suoi aspetti peggiori nei confronti dei palestinesi». Più di tre francesi su dieci ritengono che gli ebrei siano «troppo presenti» nel settore bancario e finanziario, che «amino il denaro più degli altri francesi» (32%) e che «abbiano troppo potere» (26%). Per il 17% dei francesi, in Francia c’è addirittura «qualche ebreo di troppo», nonostante siano circa 550 mila, meno dell’1% della popolazione. Il 46% dei francesi condivide almeno sei o più idee antisemite sulle sedici testate nel sondaggio, una cifra che è aumentata di quasi dieci punti rispetto al 2020.