AUSTRALIA – Incendiata la sinagoga di Melbourne: «Attacco antisemita»

All’alba di venerdì le fiamme hanno avvolto la sinagoga Adass Israel di Melbourne, in Australia. Un’incendio doloso appiccato da almeno due uomini, che hanno cosparso il luogo di culto di benzina e poi hanno dato fuoco all’edificio. Quando si è verificato l’attacco erano le 4 del mattino ora locale. Dentro alla sinagoga c’erano già alcuni fedeli raccolti in preghiera, che hanno prima sentito dei forti colpi e poi hanno visto i due uomini spargere la benzina. I fedeli hanno fatto in tempo a fuggire, ma l’edificio ha subito gravi danni. «L’interno è completamente distrutto e così i libri sacri e i mobili», ha raccontato ai media australiani Benjamin Klein, membro del consiglio della sinagoga Adass Israel. Per fortuna, ha aggiunto, nell’attacco è rimasta ferita solo una persona e in modo lieve.
La polizia sta cercando i responsabili dell’incendio e non ha ancora indicato un movente. «Credo che un attacco a una sinagoga sia, per definizione, un atto di antisemitismo,» ha affermato il primo ministro australiano Anthony Albanese. Quanto accaduto, ha aggiunto, «è uno scandalo. Non dovremmo mai vedere contro un luogo di culto violenza, intimidazione e distruzione». Albanese ha promesso «tolleranza zero» contro l’antisemitismo, ma il suo governo è stato oggetto di diverse critiche a riguardo. Per Alex Ryvchin, presidente del Consiglio esecutivo degli ebrei australiani, l’incidente rappresenta «uno sviluppo del tutto prevedibile». Dal 7 ottobre anche in Australia si è registrato un aumento esponenziale degli attacchi antisemiti. «La sicurezza e il nostro posto nella società sono stati erosi. È tempo di dire: non più. Invito ogni ebreo australiano a fare qualcosa oggi per approfondire il legame con la propria comunità e il proprio popolo. Accendete le candele dello Shabbat. Indossate i teffilin o una kippah. Fate beneficenza. Non abbiate paura», ha affermato Ryvchin rivolgendosi poi al governo laburista australiano. «Invito il nostro primo ministro e il suo esecutivo a riflettere su come si è arrivati a questo punto. Come sotto la loro guida sia stata bruciata una casa di preghiera».

Il messaggio di Isaac Herzog
Il presidente d’Israele Isaac Herzog ha parlato in queste ore con il premier Albanese, sottolineando l’aumento di episodi contro Israele e gli ebrei in Australia a partire dal 7 ottobre. «Ho fatto notare al primo ministro che questo aumento e i sempre più gravi attacchi antisemiti alla comunità ebraica richiedono un’azione ferma e forte, e che questo è un messaggio che deve essere ascoltato chiaramente dai leader australiani». Herzog ha aggiunto di aver ringraziato Albanese «per i suoi continui sforzi per combattere l’antisemitismo e ho espresso la mia fiducia nel fatto che le forze dell’ordine locali faranno tutto ciò che è in loro potere per assicurare i responsabili alla giustizia».

Canberra e Gerusalemme
L’attacco arriva in un momento di crescenti tensioni tra Israele e Australia, in particolare dopo il recente voto di Canberra alle Nazioni Unite a favore di una risoluzione che chiede a Gerusalemme di ritirarsi dalla Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto il voto come «deludente» e ha avvertito che potrebbe «istigare il terrorismo».
Nell’ultimo anno la sicurezza della sinagoga Adass Israel, punto di riferimento della locale comunità haredi, è stata aumentata, ha raccontato Klein. Non è la prima volta che il luogo è stato dato alle fiamme: già nel 1995 era avvenuto un incidente simile, sempre doloso. «Mio nonno era il presidente della sinagoga all’epoca», ha raccontato Klein al sito The Age. «Era un sopravvissuto alla Shoah e non dimenticherò mai la scena: lui in piedi tra il fumo e la cenere, che piangeva».