PALERMO – Sinagoga nell’ex oratorio, firmato il nuovo protocollo
Nel 2017, la notizia che l’Arcidiocesi di Palermo aveva deciso di concedere in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica per ricavarne una sinagoga fece il giro del mondo. “500 Years After Expulsion, Sicily’s Jews Reclaim a Lost History”, titolò tra gli altri il New York Times, richiamando la valenza anche simbolica dell’atto a oltre cinque secoli dall’espulsione degli ebrei dall’isola. Un nuovo documento siglato in queste ore nel capoluogo siciliano dà ulteriore slancio al progetto di trasformare l’ex Oratorio di S. Maria del Sabato in un luogo di culto e aggregazione ebraico, stabilendo che sia la città a farsi carico di tutte le spese di ristrutturazione previste nel primo accordo. A garantire una svolta in tal senso il protocollo condiviso dal Comune, dall’Arcidiocesi, dall’Ucei e dalla Comunità ebraica di Napoli, con le firme in calce del sindaco Roberto Lagalla, di monsignor Corrado Lorefice, della presidente Ucei Noemi Di Segni e della presidente della Comunità ebraica partenopea Lydia Schapirer.
«Siamo molto contenti. Per diverso tempo questo “dono” era rimasto in sospeso, in attesa della possibilità di avviare il restauro. Ciò diventa oggi possibile grazie all’intervento del Comune», sottolinea Di Segni. «In raccordo con il rabbinato italiano, si procederà per far sì che questo spazio diventi luogo non solo di culto, ma anche di cultura ebraica. Un polmone che questa città merita di avere, perché non bisogna mai dimenticare che è la cultura a generare convivenza e dialogo».
Il ricordo di Evelyne Aouate
Di Segni dedica questa giornata a Evelyne Aouate, fondatrice dell’Istituto siciliano di studi ebraici e referente della sezione locale della Comunità di Napoli fino alla morte, avvenuta nel 2022. A rappresentarla erano oggi le sue figlie. Anche l’istituto sarà accolto nei locali della sinagoga. «Evelyne è stata la promotrice di tutto quanto, intessendo rapporti fondamentali», riconosce Di Segni. Concorda l’avvocato Giulio Disegni, vicepresidente Ucei: «Evelyne è stata l’anima della riscoperta dell’ebraismo a Palermo». Disegni, riflettendo sulla giornata odierna, parla di «documento importante per rafforzare la cultura del dialogo, a suo modo esemplare perché mette insieme amministrazione comunale, mondo cattolico e mondo ebraico, forse un unicum a livello europeo». Il progetto è a suo modo peculiare anche perché «la storia del Sud ebraico è spesso una storia di sinagoghe trasformate in chiese, mentre in questo caso abbiamo una chiesa che diventerà sinagoga, nel quartiere un tempo ebraico della città». Disegni loda al riguardo la decisione e lo slancio del sindaco Lagalla, ricordando che già al tempo in cui era rettore dell’Università di Palermo «decretò l’installazione a Palazzo Steri di una lapide in ricordo dei docenti ebrei cacciati nel 1938 dal fascismo; tra loro Emilio Segrè, vincitore nel 1959 del Premio Nobel per la Fisica».
Il protocollo è un nuovo capitolo di una lunga storia di persecuzione, rimozione e oggi riscoperta e prevede che sarà ora il Comune a provvedere «con proprie risorse e mezzi» a dar corso alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale dello spazio. Sempre il Comune consentirà gratuitamente alla sezione ebraica di Palermo «lo svolgimento delle proprie attività di religione e di culto e di quelle ad esse correlate», mentre la Comunità di Napoli, in raccordo con la sua sezione, «assumerà la custodia dell’edificio e di tutte le sue pertinenze e con essa ogni onere e responsabilità». Tutti e tre i soggetti insieme, Comune, Comunità e sezione locale, promuoveranno poi «iniziative culturali e formative in occasione di ricorrenze ebraiche, per la conoscenza della lingua e della cultura ebraica, per la lotta ad ogni forma di antisemitismo e la Memoria».
a.s.