SHIRIM – Franz Kafka
L’anno di lutto era trascorso,
pendeva inerte l’ala degli uccelli.
Snudavasi la luna in fresche notti,
mandorle e olive erano già mature.
Proponiamo per Shirim un testo di Franz Kafka (1883-1924) nella traduzione in italiano a cura di Ervino Pocar.
Nei novembri affilati come lame, grevi si schiudono agli occhi i mattini. Soffusi presagi gravano i solchi, sfilano silenziosi fra i profili azzurri dei monti.
Camelie di neve attendono nei giardini richiusi. Finanche i sassi appaiono spenti, sigillati in un sonno di morte che solo il lieve passo ridestava. La vite sognante, frammenti divelti del suolo, i torsoli pregni del loto e la campagna, tutta, desolata se ne sta come mesta, aspettando.
Il camino gelato, la seggiola che fu di lei soltanto. I piccoli zoccoli caldi, riposti.
Che n’è di preghiere, canzoni? Visse, fu amata, amò.
L’anno è trascorso e muore la luna sui mandorli. Non trova il fiore del melo la piccola mano.
Disfacendosi va la stagione.
Così il patio antico sotto scalzate suole.
Shirim è a cura di Mariateresa Amabile, poetessa e docente di Diritti Antichi all’Università di Salerno