ISRAELE – Verso un’intesa parziale con Hamas Madre di un ostaggio: «Liberiamoli tutti»
Sul tavolo dei negoziati tra Israele e Hamas c’è un accordo parziale. L’obiettivo è arrivare a un cessate il fuoco temporaneo – 60 giorni – in cambio della liberazione di una parte dei 100 ostaggi in mano ai terroristi palestinesi dal 7 ottobre 2023. La trattativa, riportano i media, è arrivata a un punto di svolta. Attraverso la mediazione egiziana, le parti si sono scambiate liste di ostaggi per il rilascio. Hamas, scrive il quotidiano del Qatar Al-Araby Al-Jadeed, ha presentato domenica al Cairo un elenco di rapiti da rilasciare. Sono ostaggi definiti “umanitari”, riporta l’emittente Kan, ovvero bambini, donne, anziani, malati. Nell’elenco ci sarebbero anche quattro cittadini americani che non rientrano in queste categorie.
Attualmente sono cinque gli ostaggi con cittadinanza americana e israeliana tenuti prigionieri, tre dei quali vivi: Keith Siegel, Sagui Dekel Chen ed Edan Alexander. Gli altri due sono Omer Neutra e Itay Chen, assassinati il 7 ottobre e le cui salme sono in mano ai terroristi palestinesi.
Oggi è prevista la visita al Cairo di una delegazione israeliana per portare avanti la trattativa. Hamas chiede il rilascio di centinaia di detenuti palestinesi e il ritiro dell’esercito da alcune aree di Gaza.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, incontrando nel fine settimane alcune famiglie degli ostaggi, si è detto ottimista per il raggiungimento di un accordo parziale. «Sfortunatamente questo significa condannare a morte Matan e tutti coloro che rimarranno indietro», è il duro commento di Einav Zangauker. Dal 7 ottobre Einav è diventata uno dei simboli della lotta per la liberazione degli ostaggi. Suo figlio Matan, 25 anni, è stato rapito dal kibbutz Nir Oz e, dopo 14 mesi, per la prima volta Hamas ha diffuso un video che lo ritrae. Le immagini sono un’arma di propaganda per i terroristi, ma hanno anche dato speranza a Einav. Secondo le valutazioni delle autorità, sono state girate una decina di giorni fa. «Mio figlio è eroicamente sopravvissuto alla prigionia contro ogni previsione, ma i segni su di lui dimostrano che non resisterà ancora a lungo: gli ostaggi sono in pericolo imminente. Dobbiamo riportarli tutti a casa ora, immediatamente», ha dichiarato la madre di Matan in un’intervista alla radio 103FM.
Zangauker insiste per un’intesa complessiva che riporti a casa tutti i 100 ostaggi. Un obiettivo ribadito anche in un recente colloquio con il premier Netanyahu. «Mi ha ascoltata. Ha detto che avrebbe fatto di tutto, ma alla fine, dopo dieci minuti di conversazione con il primo ministro, ho capito una cosa: il governo di Israele non ha intenzione di raggiungere un accordo globale e di porre fine alla guerra», ha affermato Zangauker.