SCIOPERO – Città bloccate, Ucei contro l’odio

Lo sciopero generale sta paralizzando l’Italia. E in varie città si registrano incidenti, aizzati da gruppi propal scesi in piazza con bandiere palestinesi e slogan d’odio. Una delle “motivazioni” della contestazione addotta dal sindacato di base (Usb) è d’altronde la protesta «contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano».
Proteste dal mondo ebraico. Nel merito la presidente Ucei Noemi Di Segni ha accusato gli organizzatori di aver trasformato un momento di rivendicazione salariale e sindacale «in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio». In una nota, Di Segni contesta tra gli altri «l’abuso divenuto abitudine dei diritti costituzionali e dei fondamentali strumenti di tutela dei diritti dei lavoratori, per di più attraverso un’azienda municipalizzata» e insiste come già in passato «sul diritto di Israele di difendersi» e sull’importanza di favorire i negoziati in corso sostenendoli, «anziché frenarli con slogan e sentenze cieche di quanto realmente avviene». Per Di Segni, uno sciopero «non è una piazza dalla quale si annunciano slogan di odio e distorsione».