DIRITTO – L’Università Roma Tre omaggia giudice israeliana Daphne Barak Erez
Daphne Barak Erez è una delle principali giuriste israeliane. Già preside della Scuola di Legge dell’Università di Tel Aviv, è giudice della Corte suprema dal 2012 ed è autrice di una ventina di libri. Alcuni tradotti in Italia. Ne Il femminismo giuridico e la sfera pubblica, pubblicato da Il Mulino, l’autrice punta a contestualizzare nella sfera pubblica «questioni un tempo considerate unicamente private». Come, ad esempio, la violenza domestica.
L’Università Roma Tre le conferisce oggi un diploma di laurea honoris causa in Giurisprudenza. «Un riconoscimento a una grande giurista nota a livello internazionale per la serietà e originalità delle sue ricerche, oltre che per il suo rigore di impegno come giudice» sottolinea a Pagine Ebraiche il professore ordinario di diritto amministrativo Giulio Napolitano. Sarà lui oggi a pronunciare la laudatio in onore di Barak Erez nell’aula magna dell’ateneo, concentrandosi sui molti campi in cui il suo apporto è stato tangibile. Tra gli altri, diritto amministrativo e costituzionale, diritto pubblico comparato e diritto amministrativo globale, storia giuridica israeliana, femminismo legale e giudiziario.
Il nome di Barak Erez è stato indicato circa due anni fa, prima quindi «del precipitare della situazione in Medio Oriente: tutto quel che è successo dopo il 7 ottobre non cambia il nostro ragionamento, la nostra valutazione nel merito», spiega Napolitano. Ad essere omaggiata, riconosce, una figura dotata di «saggezza, conoscenza e sensibilità». Qualità che si riflettono «nel suo impegno come giudice della Corte suprema per sostenere lo stato di diritto, proteggere le libertà individuali e garantire che il diritto pubblico sia applicato in modo equo e corretto». Secondo Napolitano,Barak Erez «esemplifica una rara fusione tra eccellenza accademica da un lato e saggezza ed equilibrio giudiziario dall’altro». Un apporto nell’insieme notevole, perché «i suoi lavori accademici e la sua giurisprudenza continuano a plasmare il pensiero giuridico, rafforzando la sua eredità di difensore della giustizia, dell’uguaglianza e dell’integrità pubblica, sia in Israele che nel panorama giuridico globale».