ISRAELE – Iovane: Nessuna conseguenza per israeliani da chiusura ambasciata Dublino
Negli scorsi giorni il governo irlandese ha deciso di unirsi al Sudafrica nella causa in discussione alla Corte penale internazionale dell’Aia contro Israele, dove lo Stato ebraico è accusato di aver compiuto un “genocidio” a Gaza. La “risposta” di Israele è stata la chiusura della propria ambasciata a Dublino, disposta ieri dal ministro degli Esteri Gideon Saar per via «della politica estremamente anti-israeliana del governo irlandese».
«Un chiaro segno di dissenso e protesta. Non escludo che possa essere replicato con altri Stati europei nel caso in cui decidessero di assumere la stessa linea dell’Irlanda», sottolinea Massimo Iovane, ordinario di diritto internazionale all’Università Federico II di Napoli. Il giurista non è sorpreso. La rottura dei rapporti diplomatici, racconta, fa parte delle possibilità in campo quando le relazioni tra Stati si deteriorano. «E in questo caso segnala quella che per Israele è a tutti gli effetti un’ingiustizia, perché Gerusalemme ha accettato la giurisdizione della corte e collaborato e agito secondo le regole del diritto internazionale». Ci sarà ora un iter da seguire, con le sue fasi e i suoi passaggi formali. Un vero e proprio “cerimoniale”, come lo definisce Iovane. Non dovrebbero esserci particolari ripercussioni per i cittadini israeliani residenti in Irlanda, sostiene il giurista. «È immaginabile che se pure l’ambasciata verrà chiusa, una rappresentanza d’Israele sarà comunque operativa. Magari sotto forma di ufficio consolare che possa garantire l’esecuzione delle pratiche burocratiche di base. Se ad esempio un cittadino israeliano avrà bisogno di un passaporto potrà sempre recarsi a Dublino, come in precedenza, senza dover ricorrere a soluzioni alternative».
L’iniziativa della diplomazia israeliana è stata stigmatizzata con dure parole dal primo ministro irlandese Simon Harris, che l’ha definita «profondamente deplorevole». Harris, nel merito, ha respinto «categoricamente» l’accusa che l’Irlanda sia un paese anti-israeliano e rivendicato l’impegno di Dublino per promuovere «la pace, i diritti umani e il diritto internazionale».
a.s.