TRIESTE – Nasce Matanà, rivista di storia e archeologia ebraica

Diventare un punto di riferimento «per chiunque voglia approfondire la storia e l’archeologia ebraica con rigore e curiosità» è l’obiettivo di una nuova pubblicazione in rampa di lancio. Si tratta di Matanà, fondata a Trieste dal musicista Davide Casali, animatore da alcuni anni in città del festival “Un mare di archeologia” e di un ciclo di incontri sul tema “Israele: archeologia e storia”.
Proprio a Trieste, nella sede del Museo ebraico, sarà presentato nel pomeriggio il primo numero di Matanà. All’interno vari contributi che spaziano da Israele alla Diaspora. Giancarlo Lacerenza traccia tra gli altri un ricordo dello studioso Felice Israel (1951-2021), un’autorità nel campo delle lingue semitiche, mentre Giulio Mariotti propone un’indagine sul “pensiero giudaico” intorno al Secondo Tempio di Gerusalemme e sempre in tema Samuele Rocca riflette sulla possibilità che la Stoa Reale, un edificio polifunzionale eretto da Erode il Grande nella parte meridionale del Monte del Tempio, servisse anche da sinagoga. Miriam Davide si sofferma ancora su alcune figure femminili della Trieste ebraica nel tardo Medioevo, mentre Elsa Laurenzi racconta le procedure di sepoltura dell’ebraismo italiano in antichità, partendo dalle sei catacombe ebraiche scoperte a Roma.

Primi semi di un progetto che, spiega Casali, «nasce dal desiderio di esplorare e condividere la ricca storia dell’ebraismo, svelando tracce archeologiche, storie dimenticate e prospettive che contribuiscono a valorizzare un patrimonio culturale di inestimabile valore». Passione e perseveranza sono ingredienti necessari per alimentarne la conoscenza perché, insiste, la storia ebraica «è spesso fatta di frammenti, di voci e testimonianze che attraversano i secoli». Ed è missione imprescindibile, sostiene, «raccoglierle, intrecciarle e restituirle alla collettività». Matanà, annuncia il suo ideatore, uscirà due volte all’anno e sarà disponibile sia in versione cartacea che online.