GERMANIA – Stolpersteine profanate

Nel corso del 2024 a Zeitz, in Sassonia, sono sparite dieci Stolpersteine. In un giorno. E il giorno dopo sono state rubate anche le altre pietre d’inciampo. Tutte. I responsabili non sono mai stati identificati. Racconta Matthias Meisner sulla Jüdische Allgemeine che quando le Stolpersteine sono state riposizionate, a novembre, i politici locali sono rimasti sorpresi che la notizia avesse tanta risonanza e al sindaco non risultava che nella sua città ci fosse alcun problema di antisemitismo. Sebastian Striegel, deputato regionale dei Verdi, ha spiegato che quello che è successo a Zeitz non è stato affatto un unicum nel 2024: a Seelze, vicino ad Hannover, le pietre d’inciampo posate da Gunter Demnig in estate sono scomparse; a Essen sono state imbrattate di vernice rossa; a Tangermünde, in Sassonia-Anhalt, hanno tentato di toglierle a metà novembre, stesso mese in cui ne è stata distrutta una a Weimar, in Turingia. Il colpevole in quest’ultimo caso è stato visto, ma è riuscito a scappare. Ma è successo anche a Dresda, dove la sindaca Annekatrin Klepsch ha definito il furto della Stolperstein «un attacco politicamente motivato alla cultura della memoria». L’impressione è che il numero di azioni simili in Germania sia in aumento, in linea con l’avanzare dell’antisemitismo soprattutto dopo il 7 ottobre. Ciononostante Katja Demnig, che dirige la Fondazione Stolperstein ed è moglie dell’artista Gunter che da una trentina d’anni posa le pietre d’inciampo, sostiene che non è così. Spiega che ne sono state posate circa 113 mila in tutta Europa, di cui più di 85.000 nella sola Germania, e non solo «non si registra un numero crescente di Stolpersteine profanate» ma più in generale il numero di Stolpersteine portate via o imbrattate è basso rispetto al totale. Aggiunge poi che negli anni precedenti era peggio, soprattutto in corrispondenza di ricorrenze come il Giorno della Memoria (27 gennaio), il compleanno di Hitler (20 aprile) o l’anniversario della Notte dei cristalli (9 novembre). Ma anche in quel caso si è sempre trattato di numeri bassi, senza differenze tra Est e Ovest. Meisner scrive che gli atti di vandalismo sono praticamente iniziati con la posa delle pietre d’inciampo: nel 2017 Der Spiegel aveva pubblicato un reportage sul furto di 16 Stolpersteine a Berlino, e già all’epoca vi si leggeva che «Non è una novità che le Stolpersteine vengano rubate o danneggiate», citando anche la frequente resistenza all’installazione. I danneggiamenti non vengono sanzionati in maniera particolare, addirittura è capitato che la città decidesse di non denunciare l’incidente quando per esempio la vernice poteva essere rimossa senza lasciare residui. Secondo Andreas Froese, direttore del Memoriale del campo di concentramento di Mittelbau-Dora a Nordhausen, in Turingia, le Stolpersteine sono importanti, particolarmente nelle piccole città e nelle aree rurali in cui la società civile non è così forte: «Un attacco alle Stolpersteine non è solo un attacco alle persone che devono essere commemorate, ma anche alle iniziative locali impegnate per la memoria.