SHIRIM – Commiato (Giorgio Bassani)

Scordami qui, disteso coi più vecchi, assopito
nel campo tutto arreso a uno sguardo infinito.

Per Shirim di oggi un testo di Giorgio Bassani (1916-2000).
Due righe brevi, ove la rima benefica regala un terso senso di pace.
Esistono meriggi antichi nei quali si comprende, si compie il destino del nostro stare nel mondo.
Meriggi che conducono lontano, lontano dal diuturno affrettarsi che impietoso impone la meta. Dilaniano suole crudeli i fiori incontrati per via.
Ma nel campo di là dal tempo respira la terra, pervasa d’oscuri alveoli.
È là che si ode, infine, l’antica canzone, il palpito sovrumano che partorì in principio nei lembi innervati.
Comprendere il battito, legarlo, infinito, a molti cuori. Coricarsi sulle ossa di chi ci fece e giacque.
Al campo antico si dovrà tornare perché vedano gli occhi, si deformi la bocca nel grato sorriso, intenda l’orecchio il canto antico. Il campo tutto riposi e pianga.
Sanguina il solco tutti i suoi sangui.

Shirim è a cura di Mariateresa Amabile, poetessa e docente di Diritti Antichi all’Università di Salerno