OTTO GIORNI, OTTO LUMI – Il quarto, il quinto, il sesto lume
28 Kislew 5785/29 dicembre 2023 – IV lume
Rav Alexander Susskind di Grodno (Lituania, 1738-1794) evidenzia, in base a un suo commento al testo mistico Tiqunè HaZohar, che i 24/כ״ד giorni che precedono Chanukkah sono in relazione con le 24 lettere della frase “barukh shem kevod malkhutò leolam vaed/benedetto sia il Nome del Suo glorioso regno per sempre eternamente” che recitiamo ogni giorno nello Shema‘. Arriva il 25° giorno/כ״ה, arriva la Shekhinah su Israele e si stabilisce così l’unità superna tra il Signore, il popolo e la terra. Il primo verso dello Shema‘, con il quale professiamo quotidianamente l’unità assoluta del Creatore, è composto proprio da 25 lettere e siccome la Shekhinah è chiamata Koh/כ״ה, il nome della festa è Chanukkah/חנו-כ״ה, racchiude in sé il messaggio che dal 25° giorno di Kislew la Shekhinah si posa nuovamente sul popolo d’Israele.
29 Kislew 5785/30 dicembre 2023 – V lume
Il sabato che cade negli otto giorni di Chanukkah si legge il brano profetico tratto dal libro di Zaccaria in cui è scritto “manda grida di gioia, rallegrati, o figlia di Sion, poiché eccomi, Io arrivo e abiterò in mezzo a te, dice l’Eterno” (Zaccaria 2:14). Questo verso allude al fatto che i giorni di Chanukkah sono il tempo dell’“eccomi, Io arrivo e abiterò/weshakhantì in mezzo a te”. Non solo, ma sono anche giorni di gioia e allegria, “manda grida di gioia, rallegrati, o figlia di Sion”. È per questo che il Rambam (Rabbì Moshe ben Maimon, 1138-1204), nel Mishneh Torah, riporta il detto talmudico secondo cui la Shekhinah non può stabilirsi se non dove c’è gioia (Shabbat 30a).
30 Kislew 5785/31 dicembre 2023 – VI lume
La sillaba Koh/כ״ה, che indica il numero 25, data in cui inizia la festa di Chanukkah, è anche una parola di senso compiuto che si trova diverse volte nel testo biblico. Nel capitolo della Torah che parla del sacrifico di Isacco è scritto (Genesi 22:5): “Abramo disse ai suoi servitori: rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là/’ad koh”. Koh/là indica il monte Moriah dove sarebbe dovuto avvenire il sacrificio, lo stesso luogo dove sarebbe stato costruito il Santuario dove sarebbe discesa la Shekhinah per dimorare in mezzo a Israele. L’espressione “arrivare fin là/‘ad koh”, rappresenta l’allusione al 25° giorno di Kislew del 165 a.E.V., quando dopo la riconsacrazione del Santuario la Shekhinah si ristabilisce su Israele.
Rav Adolfo Locci