ISRAELE – Alta Corte di Giustizia contro ministro Ben Gvir

Sono giornate concitate per la politica israeliana. Da un lato un ex ministro che lascia il Parlamento come Yoav Gallant, dall’altra un esponente dell’esecutivo in carica, il responsabile della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, protagonista in queste ore di un acceso scontro con l’Alta Corte di Giustizia. Quest’ultima si è pronunciata sull’autorità o meno di interferire con la politica investigativa della polizia da parte del ministro, rigettando parte delle ambizioni nel merito di Ben Gvir. «Il ministro può stabilire una politica generale nel campo delle indagini, compresa la determinazione delle preferenze fondamentali, dopo aver ascoltato la posizione del consulente legale del governo e consultato il capo di gabinetto», hanno chiarito i giudici della Corte. Oltre quel limite però non può andare. E quindi non gli è concesso prendere il controllo dell’indagine stessa, come auspicato da Ben Gvir. I giudici si sono espressi con una maggioranza di cinque voti a quattro.
Nuove tensioni anche tra il governo e l’avvocato dello Stato, Gali Baharav-Miara, nel mirino da tempo dello stesso Ben Gvir. La stampa israeliana riporta che Baharav-Miara ha scritto al ministro della Difesa Israel Katz, sostenendo che il disegno di legge in definizione per regolamentare l’arruolamento di alcuni haredim, con l’esclusione di altri, dovrà includere sanzioni personali contro i renitenti alla leva e tenere conto della realtà «radicalmente cambiata» dal 7 ottobre in poi. Mettendo quindi al centro bisogni dell’esercito ed esigenze di sicurezza interne. «La Knesset ha un eccellente meccanismo per i consigli legali e sta a questa e non al procuratore generale stabilire se la legge risponde a determinati standard», ha risposto il segretario del governo Yossi Fuchs.