SICUREZZA – Servizi segreti, Meloni sceglie Rizzi

Il nuovo capo dei servizi segreti italiani sarà il prefetto Vittorio Rizzi. La nomina, nell’aria da alcune ore, è stata confermata dalla premier Giorgia Meloni durante la conferenza annuale con i giornalisti e sarà formalizzata nel corso dell’odierno Consiglio dei Ministri.
Attuale vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna, 65 anni, nato a Bologna, Rizzi è stato vice capo vicario della Polizia di Stato e ha guidato le Squadre Mobili di Venezia, Milano e Roma. Nella sua carriera si è distinto anche come presidente dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) della Polizia, con cui l’Ucei collabora da vari anni nel contrasto all’antisemitismo. Nel 2018, su iniziativa di entrambi gli organismi, è stata pubblicata una “Breve guida all’ebraismo per operatori di polizia” per facilitare il lavoro di chi opera sul campo, oggi reperibile anche sul sito dell’Oscad. «Un utile strumento per gli operatori di polizia volto a diffondere la conoscenza delle peculiarità della cultura e della religione ebraica al fine di migliorare l’attività di prevenzione e contrasto dei crimini d’odio di matrice antisemita», scrive Rizzi nell’introduzione al volumetto. La formazione è d’altronde «un requisito fondamentale nell’azione di contrasto ai crimini d’odio», ribadiva il prefetto a Pagine Ebraiche nel 2019, a margine di una conferenza universitaria a Roma sull’hate speech. Intervenendo lo scorso maggio al convegno “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, svoltosi al Memoriale della Shoah di Milano, Rizzi ha fornito la sua definizione di antisemitismo: «Un odio non solo religioso, ma anche etnico, razziale e nazionale, che ha percorso la storia dell’umanità, un odio che muta e si trasforma nel corso dei secoli».

a.s.