ROMA – Una pietra per la piccola Fiorella Anticoli
Fiorella Anticoli è il volto che appare sulla copertina del Libro della Memoria di Liliana Picciotto, uno dei libri più importanti sulla deportazione degli ebrei italiani. Una bambina ebrea di Roma di appena due anni, subito assassinata al suo arrivo ad Auschwitz-Birkenau.
Era il 23 ottobre del 1943 quando la piccola Fiorella fu uccisa, a una settimana esatta dal suo arresto nel rastrellamento del 16 ottobre. Per la prima volta la sua storia è stata associata all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), allora ente del Consiglio nazionale delle ricerche, che per questo martedì 14 gennaio ha promosso a Roma la posa di due pietre d’inciampo. Una ricorderà lei, l’altra sua nonna Fiorina Spizzichino.
Tutto nasce dal ritrovamento del fascicolo di Leone Anticoli, il padre di Fiorella, dipendente dell’istituto con la qualifica di usciere. «La documentazione conservata sul conto di Leone è una miniera di informazioni. Prima sulla sua espulsione e sull’allontanamento in regime di leggi razziste e poi sul suo successivo reintegro al lavoro nel dopoguerra», racconta Aldo Winkler, ricercatore dell’istituto e promotore della piattaforma web “Pagina della Memoria” nata nel 2022 con la collaborazione di Cnr, Accademia dei Lincei, Ucei, Comunità ebraica di Roma e Inapp, l’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche. La posa della pietra d’inciampo il 14 gennaio si inserisce nel filone di attività per documentare l’impatto della persecuzione antiebraica in ambito scientifico, al centro anche di un protocollo d’intesa tra gli enti coinvolti, e «collega ora la storia di Fiorella Anticoli all’istituto, di cui il padre era stato e tornerà a essere in seguito un dipendente». Leone Anticoli progredirà nella carriera e non smetterà mai cercare sua figlia, aggiunge Winkler: «L’ha fatto per tutta la sua vita, scrivendo anche lettere strazianti all’Unesco». La cerimonia inizierà alle 12 in Via Francesco Carletti, 8, Roma, con la posa delle due pietre. A seguire, presso la sede centrale dell’Ingv, verrà apposta una targa commemorativa e si svolgerà un convegno con interventi istituzionali e relazioni storico-scientifiche.