MEMORIA – Il programma di Venezia e la censura che non c’era

Venezia si prepara a commemorare il Giorno della Memoria con un programma di oltre 50 appuntamenti, promossi dal Comune di Venezia e dalla presidenza del Consiglio in collaborazione con la Comunità ebraica della città. Il calendario delle iniziative è stato presentato ieri nella sala del Consiglio di Ca’ Loredan alla presenza della presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano.
L’evento centrale si terrà domenica 26 gennaio alle ore 10 al Teatro La Fenice. Durante la cerimonia interverranno il sindaco Luigi Brugnaro, il direttore generale della Fondazione Teatro La Fenice Andrea Erri e il presidente della Comunità ebraica di Venezia Dario Calimani. A seguire, il “Concerto per la Memoria” proporrà un reading musicale dal titolo Voci e musica dell’orchestra femminile di Auschwitz, con brani di Boccherini, Haydn, Brahms e altri, accompagnati da letture tratte dal libro Eravamo il suono di Matteo Corradini.
Tra il 17 e il 20 gennaio, dodici nuove pietre d’inciampo saranno posizionate tra Venezia e Mestre, portando il totale a 197. La cerimonia, in memoria dei cittadini veneziani deportati nei campi di sterminio nazisti, avrà inizio venerdì 17 alle ore 10.30 a San Marco 2511/A. Il 20 gennaio le ultime pietre saranno posate a Favaro Veneto e alla Gazzera.
Molta attenzione è stata data alla didattica verso i giovani, ha sottolineato Marco Borghi, presidente della municipalità di Venezia, Murano e Burano, ricordando la scelta della scuola elementare Francesco Morosini di Venezia di «acquistare una pietra a nome di tutto il complesso scolastico». «Questi momenti», ha dichiarato Borghi, «rafforzano il senso di appartenenza e riconoscono il valore delle persone al centro della comunità».
Oltre alla cerimonia principale e alla posa delle pietre d’Inciampo, il programma prevede conferenze, mostre e presentazioni di libri, organizzate grazie al Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria, che riunisce circa 80 enti e associazioni.

La preoccupazione della Comunità ebraica
Tra gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione, il vicepresidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Navarro Dina, ha espresso profonda preoccupazione per il crescente antisemitismo globale e ha denunciato il clima di intolleranza, amplificato dai social media e da narrative distorte sulla questione mediorientale. Un esempio a Venezia di questo clima è stato il caso dell’incontro organizzato da Amnesty International dal titolo «Il Genocidio di Israele». La Comunità ebraica, esprimendo critiche sul titolo e invitando a una riflessione, non aveva richiesto né la censura né l’annullamento dell’evento, ha spiegato Navarro Dina. L’incontro è però stato cancellato per presunti rischi di ordine pubblico, poi smentiti, scatenando critiche ingiustificate contro la comunità, accusata di ostacolare la libertà di espressione. Nonostante il successivo cambio di titolo e la riorganizzazione, il caso ha alimentato un clima ostile, con minacce e accuse diffamatorie, evidenziando come l’antisemitismo possa celarsi nel dibattito pubblico su temi sensibili, ha denunciato il vicepresidente della Comunità veneziana. «Con questo doloroso stato d’animo commemoriamo questo Giorno della Memoria», ha concluso Navarro Dina, «ma con un imperativo: lottare sempre contro l’intolleranza, la discriminazione, il razzismo e l’antisemitismo che hanno rialzato la testa in questi tempi bui. E continueremo a farlo».
Alla conferenza stampa, tra gli altri, sono intervenuti anche Claudia Lunian, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Venezia, e Petra Schaefer del Centro Tedesco di Studi Veneziani, che ha letto un messaggio della ministra della Cultura di Germania, Claudia Roth, a Venezia in questi giorni. «Dobbiamo proteggere e sostenere la vita e la cultura ebraiche in tutta Europa e sostenerne la visibilità il più possibile», si legge nel messaggio di Roth. «Ora più che mai, dopo gli attacchi terroristi in Israele del 7 ottobre, vediamo l’antisemitismo in Europa crescere. È quindi fondamentale che, collettivamente, contrastiamo con piena convinzione tutti insieme l’antisemitismo nell’intero continente».